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Bando famiglie numerose, una beffa dalla regione per le famiglie dell’Umbria

Bando famiglie numerose, una beffa dalla regione per le famiglie dell’Umbria

Le due principali associazioni familiari regionali lanciano un forte appello alla Giunta Tesei affinché si tenga fede agli impegni presi in campagna elettorale

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Perugia – L’Associazione Family day – Difendiamo i nostri figli dell’Umbria e l’Associazione Famiglie Numerose regionale alzano un nuovo grido verso la Giunta regionale umbra.

Infatti, l’ultimo bando in sostegno delle famiglie con minimo 4 figli pubblicato dai vari Comuni lo scorso Agosto, ha riservato un’amara sorpresa alla maggioranza dei richiedenti, che si sono visti escludere dalla misura di sostegno con la dicitura “ammissibile, ma non finanziabile”.

Ad esempio, nel Comune di Perugia, sono state solo 72 le domande ammesse finanziate, su un totale di 186 richieste (graduatoria visibile a questo link: https://servizi.comune.perugia.it/FamiglieNumerose2021/PreHome/Graduatoria); stessa cosa era capitata nell’edizione precedente del bando, erogata a inizio 2021.
Con il sospetto che a usufruire del sussidio una tantum siano state praticamente le stesse famiglie.

Questa situazione suona come una ennesima beffa per le famiglie con più figli, alle quali la Regione non ha saputo fornire risposte neanche per la questione degli abbonamenti scolastici ai mezzi pubblici dell’anno scolastico 2020/21, pagati ma non sfruttati per via delle chiusure delle scuole.

Le associazioni familiari umbre ricordano inoltre, che la proposta di legge regionale sulla famiglia è ancora in impasse, poiché ci si aspettava dalla giunta un segnale concreto circa il suo finanziamento, e guardano preoccupate al panorama che si prospetta per i prossimi mesi. Fanno inoltre presente agli amministratori regionali che la tutela e la promozione di misure a sostegno concreto delle famiglie erano punti fondamentali all’interno del Manifesto Valoriale sottoscritto in campagna elettorale da molti degli attuali amministratori regionali.

Le associazioni familiari, pertanto, sono pronte anche a proteste di piazza qualora le proprie istanze vengano nuovamente disattese.