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DUE SI’ PER L’ACQUA

DUE SI’ PER L’ACQUA

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Non ce l’hanno raccontato: l’abbiamo visto coi nostri occhi, pieni di lacrime per i fumogeni della polizia e per la sofferenza dei poveri.
Eravamo a La Paz, in Bolivia, per un viaggio missionario. L’acqua era stata privatizzata e, per le milioni di famiglie boliviane, questo significava che la bolletta diventava più cara del cibo, capace di bersi metà del loro misero stipendio mensile. I poveri andarono in piazza per chiedere pietà ma la repressione fu durissima. Io ed Egle, con l’allora piccolo Francesco, inconsapevoli, ci ritrovammo all’improvviso immersi nei fumi acri e brucianti dei lacrimogeni. Posto sbagliato nel momento sbagliato. Non c’era distinzione tra passanti, manifestanti, turisti, missionari: i manganelli ruotavano, gli scarponi pestavano e a chi toccava, toccava. Toccò anche alle nostre schiene, protese a difendere il nostro piccolo Francesco. A tentoni, con gli occhi e la gola infuocati, riuscimmo a guadagnare una via di fuga, tra gente che urlava, piangeva, sanguinava. Moriva.

Ma chi ha provato ancora i lacrimogeni sa che scappare, da codardi e vigliacchi fin che si vuole, è l’unica cosa cui pensi; e, appena in salvo, sa che l’acqua, per sanare il dolore fortissimo agli occhi e alla gola, è l’unico desiderio. Ma da nessuna fontana pubblica sgorgava il tanto desiderato liquido vitale. In un paese andino, straricco di sorgenti, solo l’acqua che scendeva dal cielo come una benedizione del Signore era acqua di vita. Quella delle tubazioni, se la vuoi, la paghi ora a grande prezzo.

Tutto questo avvenne in Bolivia qualche anno fa, banco di prova di quell’operazione planetaria – che chiamano di “libero mercato” – atta ad arricchire i ricchi e impoverire i poveri. Ora tocca all’Italia, che di ricchi sempre più ricchi e di poveri sempre più poveri se ne intende da alcuni anni.

Tra i primi impegni di ANFN, fin dalla sua nascita, c’è stato proprio quello di avere acqua a prezzo giusto. Ci chiedevamo come era possibile che per allevare vitelli non ci fosse limite al consumo con costi ridotti mentre per allevare figlioli sì. Che razza di Paese sarà mai quello in cui conviene allevare vacche piuttosto che creature? Ma al peggio non c’è mai fine; ora vorrebbero privatizzare l’acqua del rubinetto, così che non si parlerà nemmeno più di tariffa sociale ma solo di costi e ricavi, utili e investimenti. Sulla pelle della gente. E le famiglie numerose – vogliamo scommettere? – pagheranno di più, ancora di più, sempre di più. Finché un giorno non andranno in piazza per ricevere la loro dose di legnate e lacrimogeni.

Cambiamo la storia, noi possiamo. Il 12 e 13 giugno andiamo tutti a votare e votiamo SI. Ne va del futuro dell’acqua, ne va del futuro della vita.

Mario e Egle

La scelta di ANFN di sposare la causa dei DUE SI PER l’ACQUA non nasce da considerazioni di colore partitico, ma da profonde convinzioni legate al bene comune: sull’argomento si vedano gli articoli allegati

Scarica allegati:
2011-04-16 Mons. Crociata.doc
2010-04-03 Curia di Brescia.pdf
2007-02-23 Vescovi toscana.doc