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15 maggio sia la Giornata della famiglia

15 maggio sia la Giornata della famiglia

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Esiste già in tanti Paesi ma non da noi. Per colmare la lacuna, il deputato di “Per l’Italia”, Mario Sberna, ha depositato alla Camera una proposta di legge per istituire, il 15 maggio di ogni anno, la Giornata nazionale della famiglia. L’idea ha già riscontrato l’interesse e il sostegno di una folta pattuglia di parlamentari di tutti gli schieramenti e si inserisce nel solco delle iniziative promosse dall’Onu, che ha proclamato il 2014 Anno internazionale della famiglia. Inoltre, l’assemblea generale delle Nazioni Unite, con la risoluzione 47/237 del 20 settembre 1993, ha scelto proprio il 15 maggio per la Giornata internazionale della famiglia.
«Questa celebrazione annuale – spiega Sberna – riflette l’importanza che la comunità internazionale attribuisce alla famiglia, intesa come unità fondamentale della società e costituisce una preziosa occasione per discutere delle tematiche e degli interventi a favore dei nuclei familiari, con una particolare attenzione al sostegno delle giovani coppie, per l’attuazione di nuove politiche che diano un rinnovato slancio verso i percorsi di genitorialità».

Per promuovere tra i più giovani i valori della famiglia, la proposta di legge punta a coinvolgere direttamente le scuole, alle quali, nel contesto della Giornata, «dovrà essere riservato grande spazio» per l’attuazione di «attività didattiche specifiche, legate alle peculiari tradizioni delle diverse aree territoriali del Paese».

Con l’obiettivo di far conoscere tutte le iniziative della Giornata, la proposta di legge prevede anche una capillare «campagna di informazione» a cura della Presidenza del Consiglio, d’intesa con l’associazionismo familiare e, in particolare, con il Forum delle associazioni familiari, che in Italia rappresenta più di tre milioni di nuclei.

«Nel nostro Paese – sottolinea Sberna – occorre una vera e propria rivoluzione culturale e politica per arrivare a riconoscere la famiglia non come un gruppo di consumatori o di poveri da aiutare in casi estremi, ma come soggetto produttivo di beni importanti per la società, come l’educazione e la solidarietà. In tal modo, s’intende sottolineare il ruolo di volano della famiglia, non tanto destinataria di politiche assistenziali, quanto protagonista e partecipe dei processi decisionali che la riguardano».

Favorire il protagonismo del «nucleo fondante della nostra collettività», diventa allora un «obiettivo strategico per la coesione sociale» e un «motore di sviluppo della comunità» nazionale.

di Paolo Ferrariowww.avvenire.it