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Sono in sette: un papà, una mamma, due gemelle omozigote e tre...

Sono in sette: un papà, una mamma, due gemelle omozigote e tre eterozigoti.

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«Vige la disciplina militare, a volte»

Massimiliano e Barbara Favoti e certi geni predisposti a loro insaputa. Ritratto di una famiglia sui generis, che ogni santo giorno deve rispondere alla domanda: «Ma sono tutti vostri?»
I Favoti non avrebbero mai pensato di poter diventare una famiglia un po’ più speciale delle altre. Dopo l’arrivo della prima coppia di gemelle, Gaia e Valeria, c’era la voglia di un terzo figlio. Racconta il papà, Massimiliano: «Abbiamo scoperto che Barbara era incinta in montagna, d’estate. Quando a settembre abbiamo fatto la prima ecografia, ecco la sorpresa. Nella pancia di mia moglie non c’era un bambino, ma tre». Gulp! «La ginecologa ci ha detto che un doppio parto gemellare non è poi così raro come si potrebbe pensare, anche se né io né Barbara abbiamo gemelli in famiglia. I nostri geni però vi erano predisposti, a nostra insaputa».

SE PIANGI, TI ARRANGI. E così sono arrivati anche Valentino, Federico e Giulietta, a distanza di un anno e mezzo dalla prima coppia di sorelle omozigote. Le dinamiche tra i bambini sono talvolta ignote anche ai genitori. «Le più grandi, identiche nell’aspetto, condividono tutto. Hanno il loro mondo a parte, i loro interessi, i loro giochi, il che diventa quasi un problema nell’interazione con gli altri bambini, a scuola. Potrebbero fare volentieri a meno di giocare con gli altri, l’una basta all’altra». Gli altri due maschietti fanno combutta tra di loro, e la piccola segue i genitori, quando possibile. In generale, in casa Favoti, vige la regola che non c’è tempo per stare dietro ai normali capricci di tutti. «Se piangi ti arrangi, diciamo sempre, non per crudeltà certo, ma per mancanza di tempo».

MA SONO TUTTI VOSTRI? L’organizzazione è militare, solo l’influenza può scombussolare la routine. «Faccio colazione sul presto, per avere qualche minuto di pace. Poi si parte con la missione asilo nido e scuola materna, io e mia moglie ci siamo divisi i compiti, uno si occupa dei tre piccoli, l’altra delle due grandi. Nel mondo perfetto sono tutti sempre sani, ma in verità andando all’asilo se uno si ammala poi contagia gli altri, e dell’organizzazione militare non ne resta che il pensiero».
Quando i Favoti vanno a passeggio, si girano tutti. «La domanda che mi fanno più spesso è: “Ma sono tutti vostri?”. La cosa che stupisce di più è che sono tutti e cinque di età vicine così che sembrano una scolaresca in gita scolastica. Nel paesino di montagna dove andiamo sempre in vacanza siamo l’oggetto di interesse per l’intero periodo. Le occhiate sono sempre di curiosità».

FAMIGLIE NUMEROSE. Quando si è in sette in famiglia, è impossibile sentirsi soli. Allo stesso tempo però è meglio se ci si fa aiutare, se si condivide con qualcun altro l’esperienza eccezionale di avere così tanti figli. Per questo motivo anche i Favoti erano tra i genitori accorsi alla giornata delle famiglie numerose della Lombardia, che si sono ritrovate a San Donato domenica 30 marzo. «Noi avevamo sempre partecipato idealmente alle iniziative dell’Associazione delle famiglie numerose, ma domenica abbiamo deciso di andare e non ce ne siamo pentiti. Più ancora che condividere le proprie esperienze, credo che ci si possa aiutare mostrando esempi positivi e trovando soluzioni concrete davanti ai problemi, che spesso si moltiplicano con il numero dei figli. C’erano famiglie fino a dieci figli, qualcuno anche in affido. A guardarmi intorno mi sono sentito quasi un dilettante».

di Elisabetta Longowww.tempi.it

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