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Famiglie numerose, 10 anni e tante sfide

Famiglie numerose, 10 anni e tante sfide

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L’«allenamento» in città è servito a preparare la partita della pace che sarà venerdì a Gerusalemme con ebrei, ortodossi e musulmani

È una Nazionale speciale quella che ieri pomeriggio, al centro sportivo San Filippo, ha sfidato a colpi di pallone una rappresentanza dei sacerdoti bresciani. In campo non dei giocatori qualsiasi, ma 16 papà degni di nota, padri di 110 figli; di fronte i sacerdoti di città e provincia, coloro che celebrano le nascite di nuclei familiari. Una sfida originale, vinta dai sacerdoti ai rigori, giocata con estrema correttezza.
LA NAZIONALE delle famiglie numerose, guidata dall’ex allenatore del Brescia Bruno «Maciste» Bolchi ha animato i campi verdi del San Filippo anche grazie al suo ampio seguito. Sulle tribune le mogli e tanti, tanti figli. «Ci sono oltre 300 bambini», ha rivelato Antonello Crucitti, coordinatore provinciale dell’Associazione nazionale famiglie numerose.
La storia della squadra ricalca, in parte, quella dell’Associazione: in essa sono approdati anche giocatori dei campionati italiani, come Davide Nicola, ex Genova e Torino, Simone Braglia del Milan, e Emanuele Filippini, ex calciatore del Brescia. Oggi vi gioca Domenico Agostino, cinquantenne ex giocatore dell’Ascoli, padre di sette figli, che hanno tra i 7 e i 30 anni. L’idea di un team calcistico in seno all’associazione nasce per raggiungere molteplici obiettivi, tra cui promuovere la pace tra i popoli, testimoniare il valore della famiglia e dei rapporti sociali, ma anche condividere la bellezza della vita.
CON L’OCCASIONE del decennale dell’associazione, che in Italia coinvolge sedicimila famiglie, si è deciso di organizzare un quadrangolare di calcio a Gerusalemme, una partita di calcio «per la pace nel mondo». Un progetto di promozione della fratellanza, che vedrà coinvolti ebrei, ortodossi, musulmani e cristiani insieme durante il prossimo weekend e che è stato presentato ieri, durante la festa provinciale dell’associazione.
«Andare in Terra Santa per noi che siamo cristiani è una grande emozione, unica e che forse sarà irripetibile, anche se una volta tornati cercheremo di raccontare questo viaggio ai nostri figli» confessa papà Domenico, che non dimentica neanche per un istante la piccola bambina che lui e la moglie hanno perso. «Siamo trepidanti e fiduciosi – continua l’uomo riferendosi al viaggio che li attende – perchè siamo persone aperte alla vita». Far parte di famiglie numerose implica difficoltà e sacrifici, ma pare offrire grandi soddisfazioni. «Avere una famiglia con tanti figli insegna a pesare le cose, a capire quali sono le priorità e ad aiutarsi a vicenda. I ragazzi crescono in modo più indipendente» racconta Roberto Peritore, quarantunenne di Guido Visconti, nel milanese, padre di sei figli maschi che hanno tra 1 e 12 anni. La sua famiglia, come quelle degli altri giocatori della Nazionale, è costretta ogni giorno a fare «lavoro di squadra», come ha fatto notare il Vescovo di Brescia, Monsignor Luciano Monari, che ha descritto la giornata di ieri, al San Filippo, come un «evento strano», che ha messo insieme il desiderio di pace tra i popoli, una partita di football e le famiglie numerose.
«PER VINCERE- ha detto il Vescovo – è necessario che si guardi al successo della squadra e che si sacrifichi il successo personale. Solo così qualcuno della squadra può fare goal o portare avanti un’azione decisiva». Lo stesso comportamento messo in atto in una partita di calcio deve essere perpetrato tra le Nazioni. «La storia del mondo deve essere giocata come una partita a squadre. Ma nel mondo ci sono culture diverse e dobbiamo imparare a essere attenti gli uni con gli altri. L’esperienza delle famiglie numerose che tutti i giorni fanno gioco di squadra potrebbe aiutarci» ha spiegato il Vescovo. L’idea è che ciò possa essere un’esortazione che anche l’amministrazione comunale potrebbe cogliere, come espresso dal sindaco Del Bono, intervenuto alla festa provinciale per assicurare una maggiore attenzione nei confronti delle famiglie numerose e un’intenzione a lavorare per un alleggerimento tributario e una minor tassazione sugli immobili di proprietà.

Fonte: www.bresciaoggi.it di Federica Pizzuto