I figli desiderati & i figli generati. Le radici culturali della denatalità e i suoi effetti a breve e medio termine. Le strategie per tornare a vedere la famiglia come cool. Le esigenze peculiari e le dinamiche delle grandi famiglie in Italia.
Un menù ricco di spunti quello consumato ieri a Viareggio, dove la comunità di Santa Rita aveva invitato la coppia-presidente, Claudia ed Alfredo Caltabiano, a portare la propria testimonianza in occasione della festa della famiglia promossa dalla comunità di Santa Rita. Una comunità viva, che si prende cura dell’uomo – dai più piccoli ai grandi anziani, passando per soggetti fragili – con mille attività: come l’oratorio Anspi, che conta oltre mille associati, o la casa famiglia per persone con malattie psichiatriche, impegnate in allevamenti di animali.
Il rendez vous era alle 10.30 del mattino di ieri, domenica 12 gennaio – festa del battesimo di Gesù – nella chiesa di via dei Lecci, per la concelebrazione eucaristica presieduta da don Luigi Pellegrini, animata dal coro parrocchiale e partecipata da centinaia di persone.
Poi il trasferimento nei locali parrocchiali, dove la coppia presidente – accolta dai coordinatori provinciali Anfn di Lucca, Rachele e Luca Bertozzi – ha raccontato la propria testimonianza di vita: dal fidanzamento, ai primi figli naturali, alla scelta di accogliere figli in affido. Fino a parlare dell’impegno nell’associazione delle famiglie numerose.
Storia e presente di Anfn sono stati ripercorsi nel pomeriggio, anche grazie a Paolo Puglisi, pisano, consigliere nazionale dell’associazione. Interessante il focus proposto da Puglisi sulle famiglie affidatarie: più sono numerose, più – in diversi casi – si aprono all’esperienza dell’affido e dell’adozione, con un cuore che si allarga all’infinito.
Poi il confronto con l’arcivescovo di Lucca Paolo Giulietti, presidente della commissione episcopale Cei su famiglia, giovani & vita, apparso in sintonia con la lettura che l’associazione fa di denatalità, «piramide rovesciata» della demografia, politiche lungimiranti per invertire il trend, sostenibilità del sistema del welfare. «Le radici della denatalità – ha osservato Giulietti – sono soprattutto culturali: giusto reclamare servizi e sostegno alla famiglia, ma il baby boom in Italia si è sviluppato quando i servizi alle famiglie erano inesistenti o comunque inferiori a quelli di oggi».
Calzante il confronto con il tema dello sviluppo delle aree interne anche della lucchesia: «Serve a poco favorire il ritorno, ad esempio, degli allevamenti, se non si trova nessuno che intenda fare il pastore». «Il problema è che far famiglia non è più cool. Serve un grande sforzo comunicativo per riproporlo all’attenzione delle giovani generazioni».
E ancora: «l’inverno demografico si riflette anche sulla vita della comunità, frequentate soprattutto da anziani».
Interesse mostrato anche sulla rappresentatività dei minori, cavallo di battaglia presentato da Alfredo Caltabiano: «il principio è giusto, tutti i destinatari potenziali delle politiche nazionali, regionali, locali di un territorio devono avere un ‘peso’ nella decisione dei decisori». Meno facile è individuare «il tecnicismo più equo per arrivare a questo obiettivo».
Un dibattito sviluppatosi mentre le famiglie presenti rispondevano ad alcuni sondaggi proposti da Andrea e Valentina Bernardini, che hanno presentato l’incontro: «Se dico famiglia numerosa penso a…» «Hai avuto i figli desiderati all’inizio del vostro progetto di coppia?» «Se no, cosa te lo ha impedito?». «Nell’articolo 31 della Costituzione lo Stato si impegna a favorire la formazione della famiglia e l’assolvimento dei suoi compiti. Lo fa a sufficienza?». «Se no, su cosa dovrebbe maggiormente investire?». «La scelta di mettere o non mettere al mondo un figlio è privata. Ma è anche orientata al bene comune?». All’incontro era presente anche Leandro Allevi, originario di Bergamo da poco trasferitosi a Viareggio, a capo del neonato forum provinciale delle associazioni familiari.
Gran finale con fra’ Adriano Appollonio, in arte Mago Magone, di fronte a decine di bambini e di genitori.
Un format – quello presentato ieri a Viareggio – ben riuscito, che ha permesso di presentare la realtà delle grandi famiglie a chi quelle dinamiche non le vive nel quotidiano.