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«Uno schiaffo alle difficoltà delle famiglie»

«Uno schiaffo alle difficoltà delle famiglie»

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Pubblichiamo la pagina dell’Eco di Bergamo che riporta il commento sulla di Vanni Invernici, famiglia delegata anfn e presidente del forum bergamasco

Recita un detto bergamasco: in guerra o, che è lo stesso, in tempo di crisi e di carestia, «quando i grass i demagrès, i màgher i crèpa», «quando i grassi dimagriscono, i magri muoiono». Un buon padre di famiglia tiene conto delle diverse esigenze dei suoi figli e avrà più cura dei più deboli, dei più sofferenti rispetto ai più robusti e più sani.
Questo stesso atteggiamento dovrebbe esserci anche da parte di chi ha responsabilità di governo e di amministrazione della cosa pubblica, soprattutto in tempi di crisi come quella, gravissima, che stiamo vivendo.
Purtroppo l’inevitabile e indispensabile manovra economica, tesa alla rimodulazione della spesa pubblica e al risanamento del debito pubblico, accumulato per colpa di una gestione dissennata dei governi che si sono succeduti in questi ultimi decenni, va in senso opposto ai fondamentali princìpi richiamati in apertura.
E suona come l’ennesima beffa di una classe politica al governo incapace di comprendere le sofferenze della nazione e di adottare misure che cerchino di far fronte seriamente e concretamente ai drammatici bisogni del Paese, ma nella logica del riequilibrio e della ridistribuzione, pesando quindi in modo differenziato sui vari soggetti sociali, in una prospettiva di recupero di equità e giustizia.
Siamo profondamente contrariati come Forum bergamasco delle Associazioni familiari da questa insensibilità e mancanza di disponibilità dei nostri governanti verso chi è messo maggiormente alle corde da una crisi economica gravissima, che si aggiunge alle sperequazioni fiscali e tariffarie che da decenni pesano come macigni, in particolare sui nuclei familiari più disagiati e in primis sulle famiglie con figli, tanto più su quelle numerose.

Vane promesse
Le vane promesse, la demagogia populistica, i falsi slogan del tipo «non abbiamo messo le mani nelle tasche degli Italiani», non sono più accettabili perché suonano come un ulteriore schiaffo alla condizione di difficoltà e di precarietà di tante persone.

Le priorità dimenticate
Sottoscriviamo pienamente quanto dichiarato ieri dal vice presidente del nostro Forum nazionale: «Noi avevamo individuato delle priorità su cosa tagliare tra le 483 voci attualmente in vigore di agevolazioni, detrazioni, deduzioni, misure assistenziali, e le avevamo segnalate in maniera specifica ai tavoli di lavoro del ministero dell’Economia. Invece il governo cerca la guerra frontale con le associazioni delle famiglie e decide di effettuare un taglio lineare fino al 20% su tutte le voci: tagliare indiscriminatamente su tutto è follia, non è governare!».
Dove sono finite le riduzioni del carico fiscale sui nuclei familiari più in sofferenza, dove la riduzione dei costi della politica e della pubblica amministrazione, dove le «nuove politiche familiari» tante volte sbandierate propagandisticamente e mai in fondo ricercate e volute?
Dove sono finiti il «quoziente familiare» o il «fattore famiglia», proposti da anni in modo concreto e articolato dall’associazionismo familiare, che ha dimostrato come ogni euro investito sulla famiglia non rappresenti un costo, ma un investimento per tutta la società italiana e che la famiglia è una risorsa per tutti e non un peso?
Gli ulteriori tagli alla scuola (che dovrebbe al contrario essere rilanciata come risorsa, come investimento fondamentale per la nazione) e la mancanza di adeguate misure a favore del lavoro, sono per noi ulteriore motivo di preoccupazione e di indignazione: quale futuro per i nostri figli, quali le prospettive di formazione di nuove famiglie, di apertura alla vita di nuove creature, se non si incentiva la crescita, anche culturale, e non si difende e promuove l’occupazione e la sicurezza del posto di lavoro?
Aggiungiamo a titolo di ulteriore esempio: l’inasprimento della manovra con i tagli alle spese sanitarie, con l’introduzione anticipata dei già previsti ticket, su chi avranno maggiori e più pesanti ricadute se non sulle famiglie con figli e soprattutto su quelle più numerose e monoreddito? Si provi a chiedere a chi vive condizioni di precarietà reddituale e ha due, tre, quattro figli e magari un anziano genitore ammalato in casa se queste norme si sposano con il senso di giustizia sociale che dovrebbe ispirare le azioni di governo in un Paese civile e solidale!
Così verso il declino
Il Paese che non ha queste consapevolezze e non opera conseguentemente va verso un rapido e inevitabile declino e, con l’inverno demografico che sempre più attanaglia l’Italia (e Bergamo è ai primi posti in questa classifica), insieme al Giappone il Paese più vecchio al mondo, dimenticarsi delle famiglie, uniche portatrici di ricambio generazionale, significa, come ha recentemente sottolineato il cardinale Angelo Bagnasco, presidente della Conferenza episcopale italiana, «avviarsi verso un lento suicidio demografico».
Proponiamo a questo giornale di ospitare un dibattito aperto, schietto, documentato, su questi temi, in particolare per quanto riguarda il nostro territorio provinciale.
Come Forum nazionale delle Associazioni familiari da anni abbiamo formulato proposte concrete per politiche familiari che considerassero la famiglia come una risorsa e un investimento per tutta la nazione; e molto pragmaticamente abbiamo fatto riferimento anche a interventi a «costo zero» che, senza aumentare il debito pubblico, ma ridistribuendo i sacrifici ed evitando tagli lineari e uniformi, riducessero la pressione fiscale sui soggetti più in difficoltà, su tanti lavoratori e imprenditori onesti e soprattutto sulle famiglie con figli.
La drammatica incapacità da parte dei nostri governanti a ragionare e operare secondo tali princìpi rende a nostro parere necessario e indispensabile che i mezzi di informazione più sensibili a queste tematiche, e in particolare alle sollecitazioni che al riguardo la Chiesa sempre più spesso propone, diano a esse maggiore spazio, e questo per il bene del Paese, perché la famiglia è una ricchezza per tutti e svolge un ruolo centrale nel generare benessere e stabilità sociale.
Noi ci siamo e desideriamo poter dare il nostro contributo, come sempre abbiamo tentato di fare.
Vanni Invernici
presidente Forum bergamasco delle Associazioni familiari

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