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Per un reddito di inclusione pro family

Per un reddito di inclusione pro family

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Carissime famiglie,

trovate pubblicato su Diritto.it un articolo su quanto avevamo proposto con riferimento al ReI, prima e durante i lavori della Conferenza nazionale sulla Famiglia.

Invero, il beneficio economico introdotto col ReI:

· individua un minimo vitale mensile, che è insufficiente per un’esistenza “libera e dignitosa”;

· non tiene adeguatamente “conto dell’effettivo reddito disponibile” dei nuclei beneficiari numerosi;

· prevede una soglia di accesso reddituale riparametrata sulla base della numerosità del nucleo mediante la scala di equivalenza Isee, dunque con coefficienti decrescenti (decisamente peggiori rispetto a quelli di cui al “Fattore Famiglia” ed al Quoziente Familiare) a partire dal terzo componente incluso;

· prevede un tetto massimo insuperabile del beneficio economico fino al quinto componente il nucleo, con ciò violando gli artt.3 e 31 della Carta fondamentale in danno dei nuclei con sei, sette, otto o più componenti, conseguentemente discriminati;

· prevede che l’importo del beneficio economico minimo venga moltiplicato per i coefficienti della scala di equivalenza Isee, inadeguata e con coefficienti decrescenti dopo il secondo;

· limita la “durata del beneficio”, intermittente ed a termine, a prescindere dal risultato dell’effettiva inclusione sociale e lavorativa a cui la misura (invece) tende espressamente;

Per quanto concerne l’esclusione da qualsiasi beneficio economico per i componenti successivi al quinto, la disparità di trattamento in loro danno (ed in danno dei nuclei numerosi a cui appartengono) è fin troppo evidente, ma l’iniquità appare ancora più eclatante ove si consideri il “particolare riguardo” nelle agevolazioni che l’art.31 Cost. riserva alle famiglie numerose.

Per le medesime ragioni, appare inadeguata l’applicazione della scala di equivalenza Isee, con coefficienti decrescenti al crescere dalla numerosità del nucleo beneficiario (numerosità che andrebbe semmai premiata in un momento storico, come quello attuale, caratterizzato dall’inverno demografico, ciò a prescindere dal dettato costituzionale sopra ricordato).

Dunque, è auspicabile che alcune delle disposizioni sul beneficio economico introdotto col ReI vengano modificate al più presto, possibilmente prima del 2018, anche per prevenire eventuali censure di illegittimità costituzionale.

In proposito, si potrebbero ipotizzare i correttivi di cui appresso.

1. includere “prioritariamente” le famiglie numerose (cioè quelle con “almeno tre figli”) tra i beneficiari di cui all’art.1 comma 2, lett. d) della Legge n.33/2017, in ossequio all’art.31 Cost.;

2. elevare la soglia Isee di accesso del nucleo familiare al beneficio, di un adeguato importo annuo per ogni ulteriore figlio a carico oltre il secondo (incluso/i quello/i ancora nel grembo della madre, come già previsto/i dalla legge per l’accesso prioritario al beneficio stesso).

3. calcolare il beneficio economico massimo, applicando una scala di equivalenza (ad esempio il “Fattore Famiglia”) non decrescente (dal terzo componente) in ossequio all’art.31 Cost.;

4. rimuovere la disparità di trattamento che discrimina i componenti successivi al quinto ed i nuclei numerosi a cui appartengono, in ossequio agli artt.3 e 31 Cost.;

Francesco Bianchini