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“Tutti Vostri” presentato in Calabria

“Tutti Vostri” presentato in Calabria

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“Abbiamo il dovere della testimonianza”, così comincia la prima parte esperienziale del libro che a pag. 9 così recita:
“Lo sguardo di chi ci interroga è a volte ammirato, a volte inorridito, solitamente sgomento. A quella domanda immancabilmente segue: “ Che coraggio!” o “ Ma come fate? E tutti uno dietro l’altro!” , per concludere con un “Ah, io non ce la farei mai”, mezzo sconsolato, mezzo accusatorio.
Qualche volta lo stupore lascia il posto ad altri, oscuri sentimenti che spingono chi ci guarda ad abbandonare ogni freno: ”Tutti voluti?”, ti senti chiedere da perfetti sconosciuti nel bel mezzo del supermercato. E tu sei lì con il tuo carrello pieno e i bambini che ti guardano e ti verrebbe di rispondergli: “ Beh, guardi, con il primo è andata così e cosà, il secondo effettivamente, ma poi cosa vuole…”.
Qualche altra volta qualcuno con malizia chiede; “sono troppi, come fate ad educarli, come a farli studiare, come ad accudirli? Quasi a dire “saranno un po’ tonti, un po’ritardati, sicuramente trascurati. A questo dubbio risponde una bellissima pagina di esperienze di bambini di 3, 4 e 5anni; di queste ne voglio riportare qualcuna:
Un giorno la zia ha detto a Rosalia:” Se non smetti di fare le boccacce, vedrai come diventi brutta da grande!”. E Rosalia:” Si vede che tu le hai fatte sempre da piccola!”, il che mi ricorda quella volta in cui mi ero proprio arrabbiata:” Smettetela di fare i birichini, mi farete venire i capelli grigi!”. E Luca:” Sei stata tanto birichina anche tu e le zie da piccole perché la nonna li ha grigi tutti i capelli!”
A catechismo era stato invitato un missionario. Il discorso, dall’Africa,è passato al paradiso. Antonietta chiede: “ Anche le bestie feroci vanno in paradiso?”. Al “no” divertito del missionario, Antonietta chiede: “Ma allora dove vanno i missionari mangiati dalle bestie feroci?”
Quando ho appreso ,tramite email, di un libro scritto all’interno dell’Associazione Famiglie Numerose mi son detta” E’ una strumentalizzazione, le solite cose per far soldi”. Ma devo confessarvi che, dopo aver letto il libro, mi sono dovuta ricredere. E’ un libro necessario e sottolineo necessario per conoscere nel profondo la reale condizione odierna di una famiglia “ numerosa” in Italia. Catalogare quest’opera non è semplice: è un romanzo? Sì lo è se per romanzo intendiamo l’avventura di un essere umano. E’ un racconto? Certamente. Anzi un insieme di racconti brevi perché vi è raccontata la vita di tante famiglie, molteplici esperienze di vita. E’ un saggio? Sì, è anche un saggio, dal momento che nella seconda parte viene presentato un lavoro dettagliato, sistematico completo del ruolo della famiglia nella società di tutti i tempi e, in particolare, in quella di oggi, nella società del nostro tempo; ci presenta l’importanza di un ricambio generazionale in un’Italia dove le nascite superano di poco 1,3 contro il minimo necessario di 2 figli a famiglia. E’ , infine, un libro che seriamente e scientificamente documenta le ingiustizie perpetrate da tempo contro le famiglie numerose, sia dal punto di vista sociale che da quello economico e , non ultimo, da quello politico e culturale.
Un libro, dunque, indiscutibilmente interessante ed essenziale.
A mano a mano che procedevo nella lettura, dicevo a me stessa:”Oh!sì, è proprio vero, non me ne ero resa conto!”
Ho molto apprezzato questo libro perché ha aiutato me e aiuterà anche voi a uscire dalla logica del qualunquismo e prender coscienza in prima persona dei problemi reali delle famiglie numerose con “dati” alla mano e non per sentito dire. Mi spiego meglio : oggi negli ambienti di lavoro tu, padre, tu, madre di tanti figli senti dire che lo stipendio non basta, non si arriva a fine mese, te lo dice una collega che al massimo ha due figli e tu ti limiti, a volte con vergogna , a dire semplicemente: “ E’ vero; e tu moltiplica per quattro o cinque o sei o sette o..” , ma tutto finisce lì, come se un figlio o 5 o 6 o 7 o.. siano in fondo la stessa cosa.
E no, non è proprio così, c’è una bella differenza tra una famiglia di 3 e una di 10 componenti.
Questo libro te ne dà contezza e soprattutto ti incoraggia a parlarne senza vergogna. La giornalista Regina Florio coordinatrice provinciale delle famiglie numerose di Bergamo insieme al marito e Mario Sberna sposato con Egle, fondatore nel 2004 dell’Associazione e suo presidente nazionale, hanno curato la pubblicazione di questo bellissimo lavoro . che si suddivide sostanzialmente in due parti: la prima narrativa ed esperienziale, in cui comunque non mancano interessanti analisi socio-filosofiche sulle relazioni tra padre, madre e figli, ed anche studi storici che ci mostrano le conseguenze nel tempo della mancanza di nascite e dimostrano come da sempre + figli significa + forza + comando + moralità. La seconda parte del libro, le ultime 50 pagine, sono certamente più tecniche, ma molto interessanti perché delineano un quadro esaustivo delle iniquità che opprimono le famiglie numerose, dalle tariffe su rifiuti, acqua, rifiuti ecc.. all’insignificante valore attribuito al costo per figlio.
Personalmente non avrei mai pensato che la situazione fosse questa se non avessi letto l’analisi illuminante e precisa che ci viene presentata nell’appendice di questo libro, dove non si fanno solo analisi socio-economiche, ma dove si presentano anche proposte concrete “per costruire(cito testualmente) un organizzazione sociale, un sistema rappresentativo che riconosca i figli come persona in maniera concreta”.
Anche in Italia come in Francia viene applicata sulla famiglia per il pagamento delle tasse l’economia cosiddetta di “scala”, ma i parametri sono molto distanti perché distanti sono i valori che si danno ai figli. Per capire meglio: mentre per l’Italia la nascita del terzo figlio comporta un risparmio per la famiglia, per cui il valore scende, per la Francia causa invece un aumento dei costi e dunque un aumento del valore. (In Italia il 3°, il 4°, il 5°.. sono figli di serie B rispetto al 1° e al 2° figlio). Sappiamo bene che se sono errate le promesse, errato sarà anche il risultato del calcolo. Errato il calcolo ISE, errato quello IRPEF, errati i calcoli per il pagamento di luce, acqua, spazzatura.
L’esame delle problematiche presentate in appendice sono, inoltre, esposte in forma così chiara e semplice che anche una persona digiuna di conoscenze economiche, di risvolti giuridici, di aspetti sociologici e politici, può apprendere elementi indispensabili e acquisire una più completa cognizione delle ingiustizie legalmente perpetrate da tempo sulle famiglie numerose, accogliendo alcuni suggerimenti che vengono presentati per risolvere in qualche modo i problemi.
Nell’appendice c’è un capitolo che si intitola “Del vantaggio di separarsi” in cui si evidenzia come, con questi parametri fiscali, lo Stato consideri ricca una famiglia con 8 figli e con 4500 euro al mese, tassata come una senza figli e ugual reddito, spingendo di fatto le famiglie a trovare sistemi per pagare meno, cioè spingendole a forme di separazione per eludere le tasse. Forse senza accorgersene lo Stato discrimina la famiglia e la famiglia onesta.
Nella prima parte del libro ci si rivede come in uno specchio, con tutte le problematiche e le bellezze tipiche delle famiglie con tanti figli. E… ti vien da dire, leggendo, “anche a me è successo così”, “ooh vorrei raccontare anch’io cos’è successo quel giorno”…
Forse anche a te, come a me, fino ad oggi è risultato difficile parlare della proprio esperienza di famiglia con la gente, senza che il discorso si concludesse con un “li avete voluti e ora…” , come dire.. “arrangiatevi” come quasi che i figli fossero un tuo “sfizio” come il fumo o la moto e non un bene della collettività. I racconti che ci sono in questa prima parte del libro ti incoraggiano, ci incoraggiano, non ci fanno sentire soli. Ci danno la forza di parlare e ci suggeriscono tanti modi per dare risposte concrete a chi ci chiede conto delle nostre scelte. Infatti i racconti procedono in modo del tutto originale, come risposte ad un ipotetico avvocato del diavolo di nome “ Lettera firmata” che cerca in tutti i modi di mettere in difficoltà i genitori di famiglie numerose. A questo proposito il titolo del libro è emblematico: “ Tutti vostri?” e questa la domanda più ricorrente dei curiosi di turno che incontri per strada o al supermercato quando hai 4 o 5 marmocchi al seguito. A tutte le domande o le perplessità di “Lettera firmata” rispondono di volta in volta oltre 30 genitori. Sono affermazioni provocatorie del tipo: “Beh , non c’è bisogno di fare tanti figli: oggi, la famiglia moderna è quella allargata, con i figli del primo e del secondo matrimonio che vivono insieme”. Ma le risposte sapienti e concrete che troviamo in questo libro ci danno una mano per iniziare insieme un cammino contro corrente e produrre con ostinazione “antitossine” in difesa della famiglia.
Per concludere quest’analisi certamente lacunosa vorrei fermarmi sulla domanda di “Lettera firmata” inserita a conclusione della parte esperienziale: “ma perché? Quello che volevo sapere era perché.. perché una famiglia numerosa?”, e la risposta stupenda con 13 motivazioni valide così si conclude:

“perché la bellezza di un fiore? Perché lo splendore delle montagne? Perché il sole? Perché la pioggia? Perché l’emozione di un tramonto? Perché lo sguardo di un amico che ti vuole bene? Una mano che si protende verso di te? Siamo circondati da tanti doni d’amore. Noi famiglie numerose vogliamo donare la vita perché anche i nostri figli possano gioire di tutte le cose belle che la vita ci offre”.