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Trentino: Soldi solo per i pannoloni, bimbi ignorati

Trentino: Soldi solo per i pannoloni, bimbi ignorati

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Rifiuti, riservati agli anziani sgravi fino a più di 200 euro. Le famiglie numerose: «I nostri 5 euro sono una presa in giro»

di Luca Marognoli

TRENTO. Aiuti subito, con sgravi fino ad oltre 200 euro, per chi usa i pannoloni; situazione invariata invece, con soli 5 euro a bimbo sotto i 30 mesi, per i “consumatori” di pannolini. Questo l’orientamento di Palazzo Thun (oggi i dettagli in una conferenza stampa), che ritiene decisamente più urgente la situazione degli anziani.

Luca De Fanti, coordinatore trentino dell’Associazione nazionale famiglie numerose, è tutt’altro che entusiasta: «Se rimangono 5 euro è una presa in giro. Non sono niente: ci compri 2 sacchetti scarsi… Ci aspettiamo che venga giustamente considerato anche il neonato. Se poi si prende questa situazione come spunto per incentivare l’uso dei pannolini lavabili, ben venga».

In Trentino sono 240 le famiglie (con 6 componenti almeno) iscritte all’associazione, ma la Provincia classifica come numerosi i nuclei con 3 o più figli, che ammontano a 9 mila. Per queste famiglie è necessario avere sempre la calcolatrice in mano se si vogliono far quadrare i conti a fine mese. E il caso dello smaltimento pannolini è una voce in più da considerare. «Abbiamo già avuto qualche famiglia, a Trento, che si è lamentata per l’entità di questa agevolazione, che definirei ridicola. Noi abitiamo a Rovereto, dove hanno deciso di dare la possibilità di accedere a un maggior numero di sacchetti, per 1.440 litri, con lo sconto del 50%, il che significa 46,8 euro da pagare in un’unica soluzione. Alla fine un sacchetto da 30 litri viene meno di un euro ma sei obbligato a comprarli tutti in blocco».

La questione è economica, ma anche politica. «Siamo in una società troppo “per vecchi” – dice De Fanti -, che pensa al disagio della terza età ma lascia i figli a carico della famiglia. Questo stona in un momento in cui la Provincia ha varato una legge sul benessere familiare e la natalità, a cui i Comuni si stanno ispirando per le loro politiche familiari. La Tares poteva essere un’occasione in più… Noi siamo da sempre molto sensibili alla politica tariffaria: ad esempio, per la luce i calcoli vengono fatti per fasce di consumo e anche se noi in 7 facciamo economia, ci troviamo a sforare e pagare di più di 7 single. Così finisce che sono i nuclei più piccoli ad usufruire delle fasce sociali. La Provincia ha riconosciuto questo problema e ha istituito un contributo proprio per le famiglie numerose».

Luca De Fanti e la moglie Martina hanno 4 figli maschi, il più grande dei quali di 16 anni, e una bimba di soli 10 mesi, l’unica “in età da pannolini”. «Per le famiglie numerose è sempre un discorso di economie di scala. I 6 componenti, la fascia più alta per Dolomiti Energia, è il minimo sindacale per noi, perché abbiamo famiglie anche di 12 persone. Per favorire i virtuosi bisognerebbe far pagare a sacchetto effettivamente prodotto, senza contare i metri quadrati e i componenti». La bimba viaggia a un ritmo di 4 pannolini al dì. «In tre o quattro giorni un sacco tutti insieme lo riempiamo. Mi dispiace che il consigliere Cia in aula non abbia portato anche i pannolini».

07 febbraio 2013

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