Tezze sul Brenta
Sarà colpa dell’Euro, del petrolio, del caro vita generale, ma una famiglia normale, uno o due figli (la media nazionale è di 1,3 figli per famiglia) fa fatica ad arrivare a fine mese. Immaginiamoci quelle con quattro e più. Da tempo a livello nazionale è nata l'”Associazione famiglie numerose ” e questa associazione ha i suoi proseliti anche a Tezze.
A guidarla è Gianni Grendene di Stroppari che si è sposato nel ’91 e ha sei figli, la prima di 15 anni al 2. anno del Brocchi, l’ultima di 2 anni e mezzo a casa con la mamma.
Come mai vi state organizzando?
“Intendiamoci, per famiglia numerosa, al momento, si intende quella con almeno quattro figli. A Tezze, da un primo sondaggio, siamo almeno una ventina. All’incontro regionale il 16 di settembre nel quale ci siamo ritrovati in più di 500, in rappresentanza di un centinaio di famiglie , c’è stato uno scambio di informazioni. Un’Italia senza figli non ha futuro. Noi non vogliamo l’elemosina, ma desideriamo che ai figli e quindi alla famiglia venga ridato il giusto valore. I figli non sono un peso, ma una risorsa, ma in Italia non è così almeno secondo la legislazione esistente”.
Ci può fare degli esempi?
“In Francia per ogni figlio a carico danno un assegno di 400 euro al mese: se fossi in Francia io prenderei 2.400 euro, invece degli attuali 720. Le bollette dell’acqua, della luce, del gas hanno un costo di base calcolato su un consumo minimo, dopo di che si paga anche il doppio. Con la mia famiglia sono sempre fuori da quella soglia minima. Ci sono alcuni comuni come Schio che prestano attenzione a queste situazioni; nella loro scuola materna statale, dal quarto figlio non si paga più la retta. E’ poco, ma calcolato su base annua, diventa un bel risparmio. Ci sono già delle case automobilistiche, la Fiat e la Ford che per l’acquisto di auto da 6-7 posti praticano lo sconto del 20\%”.
Cosa pensate di fare?
“Intanto c’è stato un incontro in comune con l’assessore Antonio Tessarollo, con il responsabile al sociale Gianni Tessarollo e con Franco Grotto, presidente provinciale dell’associazione. Abbiamo fatto presente le varie problematiche e fatto delle proposte. Grotto si è pure incontrato con l’assessore al sociale di Bassano e anche lì si comincerà a sensibilizzare la pubblica amministrazione. Abbiamo mandato una lettera al sindaco in cui lo informiamo su quali sono le intenzioni dell’associazione e quali sono in paese le famiglie interessate. Il comune fino a qualche anno fa dava un’una tantum di 500 euro alle famiglie con tre figli, poi è subentrato il governo, ma ora hanno eliminato tutto”.
Si parla sempre più spesso della “Family Card”, cos’è?
“Potrebbe essere la soluzione per tante situazioni che ci riguardano – conclude Grendene -, praticamente è un pubblico riconoscimento dato alla famiglia numerosa che avrà dei vantaggi nel fare la spesa, nel frequentare attività sportive e ricreative, nella frequenza delle scuole. E’ giunto il momento di aiutare quei genitori che hanno voluto più figli e di incoraggiare le nuove coppie che hanno paura di non farcela a livello economico. L’Italia è un paese che sta invecchiando, ora siamo a un rapporto 1 a 4, di un pensionato per quattro lavoratori, nel 2050 saremo 1 a 2. Non sappiamo dove andremo a finire!”.
Pio Brotto, Gazzettino di Vicenza, cronaca di Bassano del Grappa