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STRATEGIA LGBT. L’UNAR CI RIPROVA E ANCORA UNA VOLTA FA I CONTI...

STRATEGIA LGBT. L’UNAR CI RIPROVA E ANCORA UNA VOLTA FA I CONTI SENZA L’OSTE

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Ad un anno dal primo tentativo di imporre una strategia lgbt nella scuola, inevitabilmente rientrato appena diventato di pubblico dominio, l’Unar ci riprova.
Approfittando della Settimana contro la violenza e la discriminazione a scuola voluta dalla Commissione europea, l’Ufficio antidiscriminazioni razziali insieme al ministero dell’Istruzione propone un seminario sulla “Strategia nazionale per la prevenzione e il contrasto delle discriminazioni basate sull’orientamento sessuale e sull’identità di genere 2013-2015” rivolto ai dirigenti del sistema scolastico nazionale.
E come è stato un anno fa l’elaborazione e la gestione del progetto sono state fatte tutte in casa. Come si legge nel programma ufficiale sono stati coinvolti “i partner della Rete RE.A.DY e le associazioni del Gruppo nazionale di lavoro, istituito dall’Unar” e nessun’altro.
Ancora una volta la forzatura ed il tentativo di imporre una discriminazione al contrario sono evidenti. Nessun esponente dell’associazionismo di matrice non omosessuale è stato convocato, nessun rappresentante delle famiglie o delle associazioni accreditate presso il Miur ha potuto dare il suo contributo.
E ancora una volta siamo costretti a chiedere che l’iniziativa venga sospesa finché non saranno trovati gli spazi e la volontà di confrontarsi con soggetti che possono bilanciare l’esasperazione ideologica con la quale vengono affrontati temi di grande delicatezza e di cui, vale la pena di ricordarlo, la titolarità è tutta dei genitori degli studenti.

Ufficio stampa
Forum delle associazioni familiari

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Carissime famiglie, una ad una

ci uniamo completamente alla comunicazione del FORUM Nazionale. Ci permettiamo solo di sottolineare alcune cose.

1) Anche noi siamo contro ogni forma di discriminazione, così come c’è tutto il nostro rispetto per ogni persona – chiunque essa sia – e se necessario nei loro confronti c’é tutta la nostra accoglienza, senza nessuna volontà proselitistica.

2) Chiediamo solo che ovunque – nelle aule scolastiche in particolare – ci sia libertà di espressione e di contraddittorio: concretamente che assieme a chi porta avanti il discorso del gender vi sia chi presenta la grandezza e la bellezza della famiglia di sempre. La scuola è di tutti e non solo di alcuni, in questo caso dell’UNAR e del suo braccio che è in particolare la LGBT.

3) Chiediamo una particolarissima attenzione per i nostri figli ‘minorenni’: qualora siano interessate le loro classi chiediamo tre cose: che i genitori possano scegliere se mandare i figli a scuola o meno o almeno che essi possano essere presenti, che vi sia una persona esperta che presenti la linea della famiglia naturale, che i genitori siano avvisati per tempo.

Per concludere: siccome l’UNAR in questa settimana (24-30 novembre) si attiverà per entrare nelle classi chiediamo ai nostri genitori e ai nostri genitori insegnanti di chiedere il rispetto e l’accoglienza delle nostre richieste e comunque di saper dialogare con i nostri figli sugli argomenti trattati a scuola. Un augurio caro ed un abbraccio ad ognuna delle nostre famiglie. Coraggio.

Giuseppe e Raffaella Butturini

Presidenti