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rapporto centro internazionale studi famiglia

rapporto centro internazionale studi famiglia

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Leggendo il “X rapporto del CISF” appena pubblicato ( vedi l’allegato ) mi sono incuriosito e “ravanando” in internet ho scovato un interessantissimo studio (molto tecnico) proprio del Prof. Pierpaolo Donati “Le politiche famigliari in Europa”, pubblicato alcuni giorni prima del Family Day. Da entrambe le pubblicazioni salta all’occhio un fatto deprimente: in Europa il concetto di famiglia è nebuloso, la stessa Unione Europea non ritiene necessario (non osa!) formalizzare un concetto di famiglia, base necessaria per poi definire delle organiche “politiche famigliari”, a nessuno ritorna in mente che la famiglia è la cellula base della società e di conseguenza titolare originale e naturale di diritti e doveri suoi propri. Sembra che in Europa stia prevalendo la cultura di “famiglia” scandinava ed anglosassone: libera (magari casuale) unione di individui (di quale sesso?) per motivi (prevalentemente?) affettivi e/o economici. È la cultura individualistica: concedo diritti, proteggo l’individuo e automaticamente ho “sistemato” anche la “famiglia”…, ma quale? La famiglia è considerata conseguenza ed è al di sotto (mai al di sopra, al massimo all’interno) di qualcos’altro: innanzitutto di una reciproca e libera scelta tra “individui”.
Ma otteniamo almeno due notevoli risultati.
1) Nei paesi nordici in effetti non possiamo dire che non ci sia un ottimo welfare per la famiglia, ma puntando direttamente sugli individui che la compongono di fatto si è svuotato, deresponsabilizzato, il ruolo genitoriale, in particolare quello paterno; in caso d’emergenza ci penserà lo Stato…
2) A questo punto cosa dovrebbe essere la famiglia? Ognuno si arrangi come crede, in fondo conta l’individuo, è una forma di aggregazione, magari un tantino più speciale.

Esiste per fortuna un’importantissima dimostrazione che la famiglia può essere “al di sopra”.
La Francia ha inventato sì i Pacs, con non poche polemiche e pronti imitatori, ma da trent’anni la Francia pensa alla famiglia, quella vera, da trent’anni i francesi credono che la famiglia sia un inve-stimento per la nazione. Piano, piano, in tutto questo tempo hanno costruito fisco, welfare, istituzioni in funzione della famiglia. Il motto del Family Day era: ciò che fa bene alla famiglia, fa bene al paese… i Francesi ci sono arrivati “secoli” prima! Non sarà un concetto alto ed organico di famiglia, prevarrà uno spirito utilitaristico/nazionalista, ma nessuno in Europa è riuscito a fare di meglio quanto a politiche specifiche per la famiglia.
Ed in Italia? Ormai lo riconoscono tutti (vedi il ministro Bindi), nessun governo ha mai avuto una visione globale della famiglia, in fondo non si era mai lamentato troppo nessuno e da troppo tempo prevalgono i “vincoli di bilancio” e la “tenuta della maggioranza” (qualunque essa sia).
Risolvetemi un dubbio: non è che si è ricominciato a parlare di famiglia (la Famiglia!) in questo paese da quando noi (A.N.F.N.) abbiamo cominciato a farci conoscere e sentire?

Flavio

Scarica allegati:
10_rapporto_cisf.pdf