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Prestito della Speranza: dal 2 marzo stanziati 100mln. di Euro

Prestito della Speranza: dal 2 marzo stanziati 100mln. di Euro

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Roma, 26 febbraio 2015 – Dopo 4 anni di esperienza, si è conclusa la seconda fase del Prestito
della Speranza, progetto nazionale di microcredito promosso dalla Conferenza Episcopale
Italiana per l’erogazione di finanziamenti destinati alle famiglie in stato di vulnerabilità
economica e sociale e alle microimprese escluse dall’accesso al credito ordinario, con 26 milioni
di euro erogati in 4.500 micro finanziamenti, dei quali il 47,5% concessi da Intesa Sanpaolo.

A partire dal 2 marzo 2015, attraverso la rete delle Caritas diocesane, il “Prestito della Speranza
3.0”, sarà riproposto su tutto il territorio nazionale nelle filiali specializzate del Gruppo Intesa
Sanpaolo. L’obiettivo è quello di erogare 100 milioni di finanziamenti garantiti da un fondo di 25
milioni costituito da risorse della CEI, provenienti dall’8×1000 e affidato a Banca Prossima, la
banca del Gruppo dedicata al no profit laico e religioso.

Il “Prestito della Speranza 3.0” si articolerà in due distinte forme di credito:
– “Credito sociale”, destinato alle famiglie disagiate, con un prestito di importo massimo di
7.500 euro erogato in 6 rate bimensili di € 1.250 ciascuna come forma di sostegno al
reddito.
– “Credito fare impresa”, destinato alle microimprese a bassa capitalizzazione o di nuova
costituzione, con un prestito erogato in unica soluzione dell’importo massimo di € 25.000.
Particolare attenzione verrà rivolta ai giovani under 40.
I tassi applicati, che si avvalgono del funding BCE (TLTRO) e della garanzia assicurata dalla
CEI, sono fissi e pari al 2,50% per i prestiti erogati alle famiglie, con una rata mensile media
indicativa di 138 euro e al 4,60% per le microimprese, con una rata/mese stimata in 468 euro. La
durata del prestito è di complessivi 6 anni di cui 5 di ammortamento che decorre dopo 12 mesi
dall’erogazione.

Queste tutte le novità del “Prestito della Speranza 3.0”:
– Allargamento dei Target di progetto: dal sostegno alle fasce più deboli della popolazione
al finanziamento di microimprese per favorire la nuova imprenditorialità e la creazione di
più posti di lavoro
– Collaborazione esclusiva con Intesa Sanpaolo
– Modifica/flessibilità del meccanismo di garanzia, con l’effetto di aumentare il
moltiplicatore e quindi il rapporto tra il plafond disponibile e il fondo di garanzia
– Potenziamento della rete di accesso al prestito: ai numerosi sportelli Caritas che hanno
già operato nelle prime fasi del prestito si affiancano altri soggetti specializzati per
categorie di potenziali interlocutori, nuove reti fiduciarie selezionate dalla CEI per
intercettare più domande
– Maggiore integrazione del processo di valutazione: la valutazione e selezione delle
richieste di accesso al prestito verrà gestita in stretta sinergia tra gli uffici diocesani e
l’associazione VOBIS
– Sperimentazione di nuovi criteri di bancabilità: nell’ambito dell’accordo potranno essere
attivate iniziative sperimentali su specifiche categorie di soggetti per ridefinire il perimetro
di bancabilità

Il Prestito della Speranza 3.0 non si rivolge soltanto a categorie fragili, rese oggi più vulnerabili
dal contesto economico-sociale (over fifty espulsi dal sistema produttivo, nuovi italiani, genitori
separati, coppie di lavoratori non stabilizzati) ma fissa due focus specifici, oggetto di iniziative
dedicate: i progetti di vita e di autoimprenditorialità dei giovani e le imprese start up.

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