Oggi 25 novembre 2013 si celebra la giornata mondiale contro la violenza sulle donne.
A questo evento si uniscono le nostre famiglie numerose, le nostre donne, in particolare le nostre mamme.
Si uniscono sgomente e senza parole di fronte alle violenze che subiscono le donne, ad ogni forma di violenza; violenze che non si possono mettere sullo stesso piano, ma che ciascuna ha una sua tragicità e una sua durezza. C’è la violenza terribile che chiunque condanna, c’è una violenza che ancora quasi fa corpo con il nostro sistema, c’è una violenza ancor più diffusa di cui non sempre si è coscienti, pensiamo alla prostituzione, che ha tante donne schiave al suo servizio, la pornografia…
I 128 femminicidi solo in Italia. I 120.000.000 di donne mutilate fra Africa ed Asia. Qualcosa di sconvolgente, di terribile. Mutilazioni per lo più a servizio dell’uomo ed assassinii che ci colpiscono al cuore, fitte vere. Ma c’è anche una violenza che ancora appartiene al sistema: la donna, in particolare le mamme, non possono scegliere liberamente se lavorare fuori o dentro casa. La maternità che impedisce la carriera femminile, le donne che in genere prendono il 30% in meno dello stipendio…
Per questo le nostre famiglie numerose si uniscono a coloro che in questa giornata ricordano la violenza sulle donne e si uniscono consapevoli che proprio nella famiglia si può generare una società non solo aperta al futuro ma nella quale si generano rispetto e stima per la donna, solidarietà e capacità di accogliere l’altro per quello che è. Più ancora nelle nostre famiglie, nel nostro essere sposo e sposa, papà e mamma, si arriva al cuore del rispetto, della stima e dell’accoglienza reciproca e proprio della donna in modo particolare.
Giuseppe Butturini
