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MONTESILVANO: ANFN PROTESTA PER I COSTI DELLA MENSA

MONTESILVANO: ANFN PROTESTA PER I COSTI DELLA MENSA

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Anno scolastico nuovo, ….. tariffa mensa scolastica vecchia.
Montesilvano ancora all’anno zero per le politiche familiari.

L’Associazione Nazionale Famiglie Numerose (A.N.F.N.), pur avendo accolto positivamente le prime mosse concrete della nuova Giunta Comunale di Montesilvano, sia per quanto attiene l’istituzione di un assessorato per le politiche familiari e giovanili, sia per le numerose dichiarazioni del Sindaco e di altri autorevoli esponenti dell’attuale maggioranza, prende atto che dopo oltre quindici mesi dall’insediamento nulla di concreto è stato fatto in “favore” della famiglia contrariamente a quanto è stato fatto in altre e più sensibili amministrazioni locali della Nostra Regione (citiamo ad esempio il Comune di Teramo, Sant’Egidio alla Vibrata, di Atessa, ecc).
Oggi invece, la città di Montesilvano è ancora all’anno zero per quanto attiene concrete politiche familiari e giovanili nonostante i numerosi incontri e proposte formulate al sindaco.
L’ imposizione fiscale e tariffaria della città, infatti, non tiene in alcun modo conto della ” risorsa famiglia”.
Situazioni di forte iniquità, per esempio, si registrano nelle politiche tariffarie del Comune. La determinazione delle tariffe per gli asili nido, scuole materne, mense scolastiche, trasporti scolastici, buoni libri, ecc.. avviene attraverso l’ISEE ( Indicatore di Situazione Economica Equivalente ). Questo strumento di valutazione (da molti definito superato perché fa riferimento solo al reddito escludendo completamente il nucleo familiare) presenta delle grosse iniquità nei confronti delle famiglie con più figli.
L’ultima iniquità, in ordine di tempo, riguarda infatti la domanda di Esonero/riduzione pagamento refezione scolastica anno 2008/2009 in scadenza il 31/10/2008.
In merito la Nostra Associazione aveva proposto in vari incontri con il Sindaco Cordoma e l’assessore competente una riduzione basata oltre che sul reddito anche sul numero dei figli che usufruissero del servizio ( ad esempio una riduzione progressiva all’aumentare del numero dei figli fino all’esenzione dal quarto figlio in poi ).
Oggi il regolamento vigente limita ( fatta eccezione per la presenza di handicap in situazione di gravità ) l’agevolazione al valore ISEE. L’ISEE ,tuttavia, è uno strumento che presenta delle grosse iniquità nei confronti delle famiglie con più figli: in particolare, il valore attribuito ai figli per ripartire i valori reddituali e patrimoniali del nucleo è decrescente. Il risultato è che al crescere del numero dei figli , il valore ISEE si riduce in maniera minima, penalizzando soprattutto le famiglie del ceto medio ( una famiglia di montesilvano con 4 figli a carico ed un reddito lordo di €. 27.000, 00 – monoreddito e abitazione in affitto – ha un valore ISEE pari ad €. 6.861,00 e quindi fuori da ogni possibile agevolazione pur avendo tre figli che usufruiscono del servizio mensa perché il valore massimo dell’ISEE riconosciuto per l’esenzione è di €. 5.799,00) di che continuano a pagare tariffe piene, quando in realtà il reddito pro capite netto è sensibilmente inferiore a quello che magari, con un solo figlio, paga tariffe agevolate.

Sono assolutamente necessari dei correttivi, così come accaduto in altri Comuni Italiani anche perché è la stessa normativa che lascia spazio a proposte correttive.
Infatti per esempio il Comune di Termoli di recente ha approvato un regolamento per il costo dei buoni pasto che si riduce al crescere del numero dei figli ( ex un buono costa €. 3,00 per un solo figlio che usufruisce del servizio, mentre costa €. 2,00 per il terzo figlio ) ed ha innalzato il valore ISEE (pari ad €. 6.675,00) per usufruire dell’esenzione.

In merito ai Buoni Mensa, l’ASSOCIAZIONE NAZIONALE FAMIGLIE NUMEROSE

PROPONE due soluzioni:

a) l’adozione del ISEE, ripartito per il numero dei componenti della famiglia( con valore 1 per ogni componente ) come adottato dalla Provincia di Brescia per i “buoni scuola”;

b) applicare per il terzo figlio una riduzione pari al 50% della tariffa di competenza e la completa esenzione dal quarto figlio in poi, indipendentemente se gli altri fratelli frequentino lo stesso servizio. Criterio già adottato, proprio per i buoni mensa, dal Comune di Schio ( VI ).

Coordinatori Regionali e Provinciali
Abruzzo
Giancarlo e Fernanda Di Blasio
Dino e Lucia Norscia

Montesilvano, 3 ottobre 2008