“Sono il quinto di cinque figli e ringrazio ogni giorno il Signore per il fatto che i miei genitori non si siano fermati prima”.
Inizia così la vivace testimonianza di Vito Rizzo, avvocato e giornalista, nonché autore di vari libri, in cui racconta come ha vissuto assieme ai suoi rumorosi fratelli.
Potrebbero essere le parole di qualunque figlio nato “tra gli ultimi” in una famiglia numerosa. Sa bene che una scelta come quella dei suoi non è, molte volte, sostenuta da politiche adeguate, ma la bellezza di essere “in tanti” e di avere sempre qualcuno con cui confrontarsi è impagabile e, per sua esperienza, vale la pena di tante fatiche.
Vito, a riprova di quanto sostiene, stila una sorta di decalogo sulle lezioni che si imparano in una famiglia numerosa: “Posso testimoniare – afferma – che ci sono almeno dieci lezioni di vita che si possono più facilmente comprendere facendo parte di una famiglia numerosa, un patrimonio umano che viene messo a servizio della società”.
Prendiamo ora in prestito alcune delle sue pillole e le proponiamo a voi lettori, sperando che possiate farne tesoro.
Primo: Parafrasando John Donne, nel verso reso celebre da Thomas Merton ed Ernest Hemingway, “nessun uomo è un’isola”, eppure nella società di oggi siamo sempre più spesso portati a crederlo. La famiglia numerosa ci insegna sin da subito che essere parte di un arcipelago è di gran lunga più bello.
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