La cura ci riguarda in ogni fase della vita. Già nel grembo materno abbiamo bisogno delle cure attente di nostra madre per sopravvivere dentro di lei. Dopo il parto, naturalmente, abbiamo bisogno delle delicate premure dei nostri genitori, di essere guidati attraverso l’educazione e l’apprendimento. Nell’adolescenza, anche se pensiamo di non aver bisogno di nessuno e di bastare a noi stessi, necessitiamo ancora dei consigli e delle attenzioni dei nostri genitori per diventare gli uomini e le donne di domani. Da adulti non solo dobbiamo prenderci cura di noi stessi, perché forse la salute non è più quella di prima, ma dobbiamo aiutare i nostri anziani, che cominciano ad avere bisogno di assistenza. E nella vecchiaia dobbiamo “lasciarci curare”, il che non è sempre facile: può essere faticoso ammettere che non siamo più autonomi come prima.
Oppure, molte volte, capita che ci troviamo improvvisamente ad aver bisogno di cure, come è successo a Isabel Sánchez, autrice del libro Cuidarnos, en busca del equilibrio entre la autonomía y la vulnerabilidad, 2024, Ed. Espasa (in italiano, letteralmente: Prendersi cura di sé, alla ricerca di un equilibrio tra autonomia e vulnerabilità), mentre combatteva in prima persona la battaglia contro il cancro.
Attenta osservatrice, attraverso le prime pagine del suo lavoro, Sánchez scompone le diverse fasi della sua malattia, percependo che dietro a una diagnosi negativa c’è una concatenazione di fattori che hanno molto a che fare con la vera e propria arte della cura.
Continua a leggere l’articolo completo su Family and media di Pilar Velila Flores