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La famiglia Peroni partecipa ad SOS TATA

La famiglia Peroni partecipa ad SOS TATA

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La famiglia Peroni, nostra associata di Bolzano, ha partecipato alla trasmissione S.O.S. TATA nei prossimi giorni sarà possibile vedere le puntate su La7, intanto vi alleghiamo l’articolo apparso sul nostro quotidiano locale.

Ascolti record per i Peroni la famiglia bolzanina diventata «star» della tv

ALTOADIGE.IT
29 novembre 2011 — pagina 20 sezione: Cronaca

BOLZANO. “Otto sotto un tetto” era il titolo di una celebre serie televisiva che raccontava gesta e peripezie di una famiglia americana “allargata”, la famiglia Matters.
Un’opera di fantasia che trova a Bolzano un contatto con la realtà dietro la porta della famiglia “Peroni-Artioli” in via Maso della Pieve: mamma, papà, sei figli, e due cani.
La piattaforma Sky, non si è fatta sfuggire la storia. È dell’altro giorno, infatti, la messa in onda della prima puntata della nuova stagione del reality “Sos Tata” targato “Fox” girata proprio a Bolzano. Protagonisti Sabrina Artioli, il marito Giorgio Peroni e i loro figli Michael (16 anni, frequenta il Cfp Einaudi), Martina (14, istituto De ’Medici), Simone (11, media Foscolo), Ginevra (5, asilo Melarancia), Sarah (2, nido Oltrisarco) e Gabriele di appena cinque mesi.
La famiglia Peroni ha “bucato” il video.
Le loro vicissitudini familiari, raccontate con garbo affettuoso, alle prese con i consigli di “Tata Lucia”, hanno inchiodato gli spettatori di Sky. Share altissimo e repliche a go-go, in attesa della messa in onda sul digitale terrestre su «La7».
Il canovaccio del programma prevede l’invio di una “tata”, la mitica “Tata Lucia” capace di stemperare qualsiasi tensione con i propri preziosi consigli e riportare l’armonia in tutte le case.
«E’ stata una bell’esperienza – sorride mamma Sabrina – perché ci ha permesso di vedere da vicino come operano le troupe televisive. Non tutto, però, è oro colato come viene mostrato».
C’è stato un tocco di spettacolarizzazione? «Inevitabile, ma sapevamo che avrebbe fatto parte del gioco quindi non ci lamentiamo, anzi. Il bello è aver potuto portare all’attenzione generale le difficoltà, ma anche le bellezze di una famiglia così numerosa. La troupe è rimasta realmente da noi per una settimana intera. Tata Lucia ha avuto modo di conoscerci in modo approfondito e personale. Io stessa ho scoperto alcune cose solamente guardando la puntata perché c’erano colloqui da cui ero esclusa. Non sapevo, per esempio, che la stessa Lucia si fosse commossa ascoltando il dialogo tra Michael e Simone». La reazione della Tata, infatti, è stata salutata con acceso entusiasmo dagli stessi fan della trasmissione che sui social network non hanno esitato a definire il pianto come “un vero e proprio evento”. La causa delle lacrime è stata la riappacificazione tra i due ragazzi: figli di padri diversi e con un rapporto complicato dal carattere fumantino di Simone. «Conciliare le loro personalità – continua Artioli – è una difficoltà concreta che abbiamo sempre avvertito. Simone spesso rinfaccia a Michael la differente paternità naturale allontanandolo con un “non sei mio fratello”. Ovviamente io e mio marito cerchiamo, al contrario, di spiegare che la famiglia viene prima di tutto e bisogna sempre essere compatti».
La vita di tutti i giorni di questo nucleo familiare iscritto all’associazione “Famiglie Numerose” è tutta da raccontare.
«Sei figli comportano uno sforzo organizzativo importante, ma ha come effetto benefico la responsabilizzazione veloce dei ragazzi e il loro aiutarsi continuo per volontà e necessità. A qualsiasi età. Fuori da scuola, per esempio, mi capita di vedere mamme che portano la cartella ai propri bambini: ecco, da me si sono sempre arrangiati da soli, anche perché avevo sempre un altro bebè in braccio».
In casa, poi, non è certo una passeggiata.
«I due più grandi ci danno una mano e sono piuttosto autonomi. La situazione è gestibile, anche se ci svegliamo alle 5.45 e andiamo a letto alle 23.30. Assolutamente parsimonioso, invece, l’utilizzo della tv: uno strumento pericoloso nel bombardare la testa dei bambini con desideri inutili».
La gestione economica di una simile tribù, infatti, è una sfida che spaventerebbe tutti.
«I soldi bisogna farseli bastare, quindi magari evitiamo la pizza o i divertimenti che comportano delle spese».
Nel suo piccolo anche l’Alto Adige ha fatto la sua parte. «Un anno fa abbiamo vinto il concorso per un anno di spesa gratis con il quotidiano. Una soddisfazione».
Le donne, infine, si chiedono come si possano sopportare 54 mesi di gravidanza e 6 parti?
«E’ dura – chiude sorridendo Sabrina – ma l’ultimo fortunatamente è stato il più semplice».
Davvero l’ultimo?

– Alan Conti