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La famiglia Lao si racconta

La famiglia Lao si racconta

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Oggi facciamo qualche domanda alla famiglia Lao, ci rispondono Eugenio e Gabriella, da tempo, come ci racconteranno, soci della nostra associazione e da qualche anno nel Consiglio Direttivo, attualmente in carica come vicepresidenti.

Da quanto tempo siete insieme?

A giugno compiremo 26 anni di matrimonio che sommati ai 9 anni di fidanzamento totalizzano quasi 35 anni di vita insieme.

Come siete diventati famiglia numerosa?

Non c’è stata nessuna programmazione né desideri reconditi che ci hanno fatto arrivare ad aver cinque figli. Per problemi di natura ormonale ero convinta di non poter avere figli e quindi l’arrivo di Marta, prima figlia, è stata una vera, grande e graditissima sorpresa. A distanza di quasi due anni gli uni dagli altri si sono succeduti gli altri quattro figli Elena, Anna, Pietro e Irene che sono stati accolti come doni di Dio. Con il crescere del numero dei figli, ad ogni test positivo prendevano il sopravvento le umane preoccupazioni per la gestione economica di una famiglia numerosa. Ma avere una famiglia numerosa è il più bel dono che una coppia di sposi possa desiderare perché dove c’è vita si trasmette vita e non ci si annoia mai.

Come e quando avete conosciuto Anfn?

L’abbiamo conosciuta nel 2010 attraverso il passaparola di un’altra famiglia numerosa già iscritta. Ci ha incuriosito, abbiamo visitato il sito, letto la carta dei valori e ci siamo iscritti.  A fine marzo abbiamo partecipato all’incontro dei coordinatori a Pinzolo perché siamo stati da subito individuati come famiglia delegata e poco dopo come coordinatori regionali della Sardegna prendendo in corsa il testimone lasciato dai coniugi Mauro e Filomena Ledda nostri conterranei.

Cosa pensate di questa associazione?

Siamo felici di farne parte, pensiamo che sia un grande megafono che incessantemente permette di amplificare lo scontento per le iniquità, le ingiustizie che la famiglia numerosa sopporta, ma anche amplifica ed esplicita la gioia e la bellezza che sperimenta la famiglia che si apre generosamente alla vita.

Cosa ha rappresentato per voi?

Ci ha fatto scoprire che non siamo mosche bianche e neanche conigli, che accogliere figli non significa avere la televisione guasta né significa dimenticarsi come si pedala la famosa bicicletta ricevuta. Vivere in una società che ti giudica “strano” e “incosciente”, ci ha permesso di riconoscere in Anfn quell’oasi in cui tantissime famiglie gustano la gioia della vita donata e ricevuta. Ci ha inoltre permesso di conoscere una bellissima comunità di tante famiglie come la nostra e anche molto più large della nostra.

Come eravate allora e come siete adesso?

Allora eravamo più spettatori; ora ci siamo rimboccati le maniche e ci diamo da fare affinché l’associazione viva e continui a dare voce alle solitudini delle famiglie numerose. Oggi ci rendiamo conto che Anfn ha bisogno di tante persone, tante mamme e tanti papà che mettono a servizio le loro competenze professionali, il loro tempo, le loro capacità relazionali, gestionali e organizzative perché “nessuno sa fare tutto, tutti sappiamo fare qualcosa, insieme facciamo tutto”. Infatti, una società che si adopera per il sostegno e non solo per il sostentamento della famiglia è una società sana. Il raggiungimento del benessere familiare non è un miraggio ma può diventare realtà.

Dopo tanti anni, possiamo dire di avere tanti amici e fratelli sparsi in tutta Italia e anche oltre confine, perché far parte di questa associazione significa prima di tutto mettersi in relazione, creando reti di amicizia, di supporto, di aiuto. Significa dotarsi di elmetto e di coraggio ma sempre con i sandali ai piedi.

Cosa si può fare, secondo voi, per aiutare le nuove generazioni a scegliere la vita?

Dare l’esempio è sempre la forma più eloquente di aiuto, che parla al cuore dell’uomo, grande o piccolo che sia. I giovani amano la vita e sono pieni di speranza e di ottimismo e in fondo al cuore hanno tanto desiderio di bene, di accoglienza e di futuro, nonostante i tempi che viviamo siano caratterizzati da grande instabilità, non solo economica. Oggi possiamo testimoniare che ad ogni nuovo figlio che arrivava si moltiplicavano le grazie e le benedizioni necessarie. Crediamo proprio che la testimonianza di tante coppie che si spendono per gli altri sia l’aiuto più grande che possiamo dare alle nuove generazioni.

Grazie Gabriella ed Eugenio per aver risposto a queste domande in maniera spontanea ed autentica, come siete soliti relazionarvi all’interno della nostra Associazione!

Alfio Spitaleri