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La Famiglia Archetti sul palco del Family Day

La Famiglia Archetti sul palco del Family Day

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dal giornale di brescia del 13/05/07
Gianni e Cristina: testimoni per i figli

ROMA
La testimonianza bresciana al Family Day è stata in prima linea, anzi è
salita addirittura sul palco. Già perché sulla gigantesca struttura da 30
metri per quindici montata in piazza San Giovanni, era presente anche una
famiglia bresciana: quella del vicepresidente dell’associazione Famiglie numerose, Gianni Archetti.
Accompagnato dalla moglie Cristina Mainardi e dai figli Marco, Massimo,
Daniele e Francesca (la quinta, Chiara, non era presente perché in gita
scolastica), il «portacolori» bresciano ha parlato di fronte alla marea
di
persone per più di un minuto, imperniando il suo breve ma significativo
intervento sui valori e sul concetto di testimonianza.
«Mia moglie ed io – ci ha spiegato al termine della manifestazione –
abbiamo ritenuto importante essere qui per far comprendere ai nostri figli
(e non solo) quanto sia importante correre per qualcosa che conta nella
vita».
Proprio così: «la vita infatti è come una gara a staffetta nella quale è
fondamentale non perdere il testimone per poterlo passare ai propri figli
e perché questi facciano poi altrettanto con i loro». Certo, ha ammesso,
«è una corsa piena di ostacoli, ma che vale tuttavia la pena di correre
per valori come quello della famiglia, che rappresenta il collante della
nostra società».
Sul palco i suoi quattro figli (il più grande è appena diventato
maggiorenne, la più piccolina ha solo quattro anni) erano all’inizio un
po’ intimoriti. Soprattutto Francesca, che però ben presto è stata
ttratta dalla ludoteca predisposta sul palco, divertendosi talmente che
alla fine «è stato persino difficile convincerla a venire via».
D’altronde l’accoglienza, frutto dell’impegno di alcune migliaia di volontari, «è
stata davvero ottima: anzi, possiamo dire di esserci sentiti come in una
grande famiglia».
Assai soddisfatto anche il portavoce del Forum delle associazioni
familiari, Nino Sutera, che nei giorni scorsi si è prodigato per
coordinare i partecipanti bresciani all’evento. «Siamo venuti qui – ha
commentato – non perché ce l’ha chiesto qualche partito, bensì perché
crediamo in un valore che va al di là di ogni schieramento. E tuttavia
con
questa manifestazione proprio alla politica chiediamo di tutelare di più
la famiglia, che non può essere considerata come qualcosa di residuale».
Sulla stessa lunghezza d’onda si è espresso Roberto Tosi, uno dei
capidelegazione del Movimento cristiano lavoratori, che ha aggiunto:
«Torniamo a casa arricchiti e consapevoli che un popolo si è risvegliato
per riaffermare i valori fondanti della società».
Un popolo che, ha chiosato Paolo Casari del gruppo misto Compagnia delle
Opere – Comunione e Liberazione, «anche per ragioni numeriche non può
essere paragonato a quello di piazza Navona, la cui manifestazione è
stata
di portata enormemente inferiore. E di questo si dovrà tener conto».

tedo