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La dura legge del gol … e della demografia

La dura legge del gol … e della demografia

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Sono diverse le cause che hanno portato alla eliminazione dell’Italia dai mondiali in Russia del 2018: gli errori dell’allenatore, quelli della federazione, la sfortuna, la presenza di troppi stranieri nelle nostre squadre, e via dicendo.

C’è tuttavia un’altra chiave di lettura, che va oltre il singolo episodio di lunedì, e riguarda non solo il mondo del calcio, ma anche quello dello sport italiano nel suo complesso.
Vi ricordate i tempi in cui dominavamo nelle coppe europee di calcio, ma anche di basket, pallavolo e altri sport? E adesso invece…

Avete notato che il medagliere dell’Italia alle olimpiadi si riduce sempre di più, malgrado aumentino le discipline?

Anche qui le motivazioni sono svariate, ma ce n’è una, molto semplice, che accomuna tutti gli sport.

Se il numero di atleti diminuisce, si riduce proporzionalmente il numero dei campioni, e quindi le probabilità di successo.

Nel calcio, nel basket, nell’atletica, nel ciclismo, in tutti gli sport.

E allora andiamo a chiedere aiuto della demografia, per capire cosa è successo.

Partiamo dalle due annate (1982 e 2006) in cui l’Italia ha vinto i mondiali di calcio; attraverso l’utilizzo dei dati Istat, abbiamo calcolato il numero dei maschi compresi nel range di età 20-30 anni, all’interno della quale si trovano la maggioranza degli atleti e dei calciatori.

Questi dati sono stati confrontati con quelli del 2017, ma non solo.

Abbiamo infatti preso l’attuale numero dei bambini in Italia nella fascia 0-10 anni, perché sarà in mezzo a loro che tra 20 anni si troveranno i vari Totti e Buffon.

Il risultato è emblematico: se nel 1982 c’erano 4,4mln. di giovani nella fascia 20-30 anni e poco meno di 4mln. nel 2006, oggi ce ne sono 3,5mln. Quasi 900mila in meno rispetto ai mondiali di Spagna, il 20% in meno.

Ma purtroppo le cose non sono destinate a migliorare, anzi. I bambini 0-10 anni di oggi sono 3mln., in ulteriore calo di 500mila unità rispetto alla fascia odierna 20-30.

Se poi consideriamo il fatto che in Italia si fanno sempre meno figli, ed il numero di coppie in età fertile si riduce ogni anno, il trend proseguirà negativamente anche per gli anni successivi.

Gli effetti demografici dovuti alla mancanza di politiche a favore delle famiglie e dei figli, hanno portato a questa situazione, le cui conseguenze si sono già fatte sentire.

Il PIL in Italia cresce meno che negli altri paesi, in cui ci sono più nascite e più attenzione alle politiche famigliari.

Se continuiamo ad ignorare Famiglia e natalità, sarà sempre più difficile, se non impossibile, mantenere l’attuale sistema pensionistico, sanitario e di welfare.

E ci saranno sempre meno campioni a difendere i nostri colori.

Non sarà il caso di iniziare ad adottare concrete politiche a sostegno della natalità e della famiglia?

Alfredo Caltabiano

 

Per i riferimenti ISTAT clicca sull’anno di riferimento:

1982

2006

2017