Sono circa le 21.30 e tre dei miei quattro figli forse dormono profondamente. Devo ancora riordinare la cucina, stendere i panni e ritirarne altri. Mettere fuori i giacconi più pesanti, controllare le merende e poi e poi…. Ma mi fermo .E’ il tempo di raccogliere le idee su queste giornate trascorse a Riva del Garda. Devo ammettere che fatico a trovare le parole e tanti pensieri si affollano nella mia mente. Vorrei però condividere questa esperienza soprattutto per tutte quelle famiglie che non hanno potuto essere presenti.
Per me e le mie figlie è stato un dono sofferto e inaspettato. Fino al giorno prima ho temuto di dover disdire. Oltre a tutto quello che è successo nei giorni precedenti e che non posso neanche raccontare, lasciare mio marito con i miei figli maschi mi dava veramente un grosso dispiacere. Ho terminato i bagagli a mezzanotte dopo una giornata di lavoro, mi sono buttata a fare la spesa in due supermercati per approvvigionare il frigorifero e anticipato le mille commissioni che normalmente svolgo al sabato.
Francesca (9anni) conta le ore e finalmente arriva il momento tanto atteso. Il brutto tempo ci accompagna ma non ci ferma. Per il viaggio ci siamo uniti a un’altra famiglia numerosa di Vigevano (Leone), e così la condivisione si è fatta immediata.
Un’organizzazione praticamente perfetta ci ha subito accolto e fatto sentire a casa. Mia figlia Elisabetta di 15 anni si è unita allo staff dell’animazione prestando volentieri il servizio per i bimbi 0-3 anni.. Per la piccola invece era prevista la scelta tra gita al maneggio o visita al museo o giro per la città: meglio che un tour-operator! Verso le 20 di venerdì raggiungiamo il salone del pranzo e una coda interminabile e un gran vociare ci dice che siamo in tantissimi!
In un attimo l’atmosfera e le emozioni provate un anno prima a Roma per “ADESSO BASTA” tornano a farsi sentire vivissime. Ritrovo i miei pazzi compagni di viaggio di allora e sento che nulla è cambiato. Sono abbracci, sono sorrisi, talvolta silenzi densi di parole. Finalmente posso anche dare un volto a coloro che talvolta mitraglio con le mail o di cui semplicemente leggo il nome al fondo degli articoli del sito. C’è gioia in giro ed è molto contagiosa. Che fortuna abbiamo avuto a ritrovarci in questa Associazione. Non posso che ripetermi dicendo che è una famiglia di famiglie. Per me una vera grande famiglia. Chi mi conosce sa che non sono solo parole.
Sono stati giorni intensi dettati da ritmi serrati. Tanto da dirsi in poco tempo. Tantissimo lavoro da fare ancora e per il quale chiunque può dare il proprio contributo.
Il nostro Presidente Mario Sberna (e lui si che è un vero Presidente…) riunisce nelle sue parole di apertura dell’Assemblea tutti noi associati presenti e assenti e ripercorre questo anno alla luce dei grandi cambiamenti e delle grandi sfide che le nostre famiglie numerose sono costrette ad affrontare in questo tempo di crisi che nulla fa sperare di buono. La giornata di sabato è decisamente anomala e vede l’intervento di Monti al Festival della Famiglia che tanto generosamente ci ospita. Sul sito ampiamente commentato dico solo che la presenza dei nostri bambini ha portato la Verità là dove con tanta facilità si nasconde.
Il lavoro per gruppi tematici è stato rilevante e fondamentale per conoscere tanti aspetti e trovare il proprio campo di lavoro. La divisione poi per regioni ci ha permesso una maggiore conoscenza delle realtà a noi vicine e ha evidenziato quanto è importante la comunicazione tra i vari coordinatori.
Alla sera in albergo torniamo stremati e alzarci è veramente difficile, anche se ci aiuta l’idea di trovare una abbondante colazione serviti a un tavolo dove dobbiamo mettere solo le gambe sotto.
Per noi mamme un trattamento da regine.
Domenica la relazione vera e propria da approvare, alcune testimonianze toccanti di famiglie terremotate e la presentazione ufficiale di chi (come noi) è qui per la prima volta.
Si chiudono i lavori con la S. Messa. E che Messa! Tutti i nostri bambini dal più piccolo al più grande insieme a noi nella semplicità e nella libertà. Un suono unico di sottofondo denso di vagiti, pianti, lallazioni, chiacchiere. Chi dormiva, chi mangiava, chi disegnava, chi provava ad ascoltare. Nessun fastidio. Nessun disturbo. Questa è la Vita che si fa sentire. Questa è la Vita che non viene fatta tacere dagli sguardi severi che si trovano nelle nostre Chiese. Questa è la Vita a cui si rivolge direttamente il nostro Prete associato n. 5000. Un prete “facile” come ha commentato mia figlia: ha detto una cosa semplice ma intelligente. Parlo ai piccoli così forse capiscono anche i grandi. Come vorrei esportare questo metodo. Come vorrei che i nostri figli si sentissero lieti nel presenziare all’Eucarestia domenicale.
Sono le 15.30. E’ tempo di radunare le nostre cose sparse un po’ ovunque e di salutare i nostri “compagni di viaggio”. Si torna a casa. Vi porto tutti nel cuore . Camminiamo insieme. Diamoci la mano e ricordiamoci nella preghiera. Non siamo soli (certo non nelle nostre famiglione). E alla prossima speriamo di essere ancora di più.
Lidia (e Andrea) Piccolo
Famiglia delegata per Pavia