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L’AMORE, I FIGLI, LA SOFFERENZA, I MERLETTI: VITA QUOTIDIANA DI DUE SANTI

L’AMORE, I FIGLI, LA SOFFERENZA, I MERLETTI: VITA QUOTIDIANA DI DUE SANTI

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Già in passato sono stati canonizzati padri o madri, mogli o mariti, ma è la prima volta che due coniugi sono santificati, ma c’è un particolare importante: questi due coniugi sono papà e mamma di una famiglia numerosa, sono i papà e mamma di una santa, non è un caso che i primi coniugi santificati siano una famiglia “Extra Large”.

La nostra vocazione, (o missione) non è solo quella di dar vita, ma anche di santificare la nostra vita, è anche una necessaria responsabilità: quella di santificare le nostre aree di azione, le persone con cui siamo in contatto, le nostre attività; dobbiamo essere dei diffusori di santità.

Luigi e Zelia potrebbero essere i protettori della nostra associazione.

Teresa e Luigi Picchi

Quello dei coniugi Martin, spiega Andreana Bassanetti, fondatrice dell’associazione Figli in cielo e autrice di una biografia dedicata ai genitori di santa Teresa, è “un capolavoro di vita coniugale, esempio per le coppie di oggi».

«Dio mi ha dato una madre e un padre più degni del cielo che della terra», disse Santa Teresa del Bambino Gesù parlando dei suoi genitori, Zelia e Luigi Martin, che vengono canonizzati oggi. E proprio alla mamma di Teresina di Lisieux è dedicato il volume Viscere di tenerezza (edizioni Ocd), scritto dalla psicoterapeuta Andreana Bassanetti, fondatrice dell’associazione Figli in Cielo, che offre sostegno alle famiglie colpite dal più grave dei lutti: la perdita di un figlio. Nel libro, che contiene una prefazione di Vincenzo Paglia, presidente del Pontificio Consiglio della Famiglia, emerge una tesi forte: è possibile essere santi in famiglia, nella vita di tutti i giorni. Se non escludiamo Dio dal nostro orizzonte, Lui ci raggiunge: in casa, per strada, a scuola, in ufficio. «Queste pagine nascono dal desiderio di condividere la ricca e profonda umanità di Zelia, quella sua capacità di vivere l’ordinario in modo esemplare», spiega l’autrice nell’introduzione. Una storia personale che, pagina dopo pagina, assume «i contorni di un vero e proprio itinerario teologico di pastorale familiare».

Una famiglia numerosa. In gioventù Zelia pensa di dedicarsi alla vita consacrata, quando il Signore la chiama a seguirlo su altre strade e lei, con prontezza, dice di sì, in totale abbandono e fiducia. In serbo per lei ci sono l’umile ferialità, la casa, il focolare, non il chiostro e gli abbagli delle visioni. Il progetto di Dio è infatti quello di farle sperimentare l’amore nuziale, la vita di coppia, la gioia della maternità. Così Zelia incontra il suo Luigi, si innamora di lui e lo sposa. Lega l’io a un tu formando un noi che testimonia l’amore trinitario, caratterizzato al contempo dall’unione e dalla distinzione di Padre, Figlio, Spirito Santo. Dall’unione feconda di questi sposi nascono nove figli. «Un capolavoro di vita coniugale, esempio per le coppie di oggi», sottolinea Bassanetti, «che hanno bisogno di testimoni che incarnino una pienezza umana possibile, capace di dare senso alla fatica del vivere».

L’arte del merletto. La dedizione e la pazienza di Zelia emergono non solo nei confronti dei familiari, ma anche nel lavoro quotidiano, che fa seduta accanto alla finestra, dando vita a merletti finissimi, gioielli di abilità e buon gusto. E così come intreccia i fili di seta per realizzare ricami di straordinaria bellezza, Zelia orchestra anche affetti e relazioni, facendosi sempre guidare dall’amore e dalla sapienza del cuore.

Il tempo della prova. Ma il tempo della prova arriva anche per questa donna animata dalla fede e della carità. Un periodo di ombre e di buio, in cui è sempre più preoccupata per la precaria salute dei suoi bambini. Nel corso di pochi anni, ne dovrà seppellire quattro, con straziante dolore. Percorrerà il calvario di Maria e sosterà con lei ai piedi della Croce, in quel luogo che diventa domicilio dell’amore di Dio. La sofferenza come porta d’ingresso per una vita che si fa salvezza per tutti. Nel frattempo, però, anche la sua salute peggiora. Colpita da un tumore al seno, è solita ripetere: «Io presto andrò a veder nel Cielo azzurro il mio Dio». Ora, conclude Andreana Bassanetti, «è lassù, a vegliare su tutte le famiglie, per condurle, attraverso gli irti percorsi dell’esistenza, all’abbraccio luminoso del Padre ».

Fonte: famigliacristiana.it di Paola Arosio