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ISEE: NEL CALCOLO ANCHE I FIGLI MAGGIORENNI A CARICO

ISEE: NEL CALCOLO ANCHE I FIGLI MAGGIORENNI A CARICO

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L’intenso pressing di Mario Sberna sul disegno di legge per la riforma dell’Isee ha portato i primi risultati consistenti: lo apprendiamo dalla notizia pubblicata dall’ANSA:

“Scelta Civica si è astenuta alla Camera sul parere allo schema di decreto per la riforma dell’Isee. Ci sono senz’altro aspetti positivi e di questo ne prendiamo atto, ma siamo ancora distanti da una rimodulazione efficace e soddisfacente. Auspichiamo da parte del governo uno sforzo in più” affinchè il coefficiente dei figli a carico aumenti in misura consistente”. Lo dichiarano in una nota congiunta i deputati di Scelta Civica Mario Sberna, Paola Binetti, Gian Luigi Gigli, Giovanni Monchiero, Giulio Sottanelli ed Enrico Zanetti al termine dei lavori congiunti delle commissioni Finanze e Affari sociali della Camera impegnate nell’esame della rimodulazione dell’Isee.
“Bene la semplificazione della raccolta dati, la lotta all’elusione e la proposta di estendere anche ai figli maggiorenni a carico i benefici delle detrazioni, ma – sottolineano gli esponenti di Scelta Civica – l’aumento del coefficiente per ognuno dei figli a carico è per noi un punto fondamentale: non solo perchè ogni figlio rappresenta nella famiglia un costo preciso, ma anche perchè ognuno di loro ha una sua personale identità che deve emergere con concretezza anche dall’Isee. Sarebbe strano se, al momento di pagare la tassa sui rifiuti, ogni figlio avesse un suo peso specifico, che scompare al momento di calcolare l’Isee.
Le famiglie numerose, che ormai sembrano quasi una specie in estinzione, meritano ben altra attenzione. Ci sono poi perplessità per quanto riguarda i minori disabili, ai quali non viene affatto riconosciuto il giusto peso nel calcolo Isee, pur essendo evidente che spesso questa condizione obbliga le madri a rinunciare al proprio lavoro per svolgere una funzione di assistenza. Bene la volontâ espressa all’esecutivo da parte delle commissioni Finanze e Affari sociali di rivedere sia le franchigie, che si limitano sostanzialmente al primo figlio, sia i correttivi per quanto riguarda il patrimonio mobiliare”.

Un “risultato insapettato, che ci riempie di fiducia” si afferma in casa ANFN ” continuiamo a fare il tifo perché Mario e i deputati più attenti alla famiglia riescano anche nell’impresa di rivedere la scala di equivalenza, perché ogni figlio valga almeno come per il computo della Tares.