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I doni dei Magi rivelano l’Epifania del valore della famiglia

I doni dei Magi rivelano l’Epifania del valore della famiglia

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L’oro rappresenta l’autorità dei genitori verso i loro figli; l’incenso la sacralità di ogni vita; la mirra la fragilità, debolezza e caducità di ogni creatura umana

Roma, 05 Gennaio 2015 (Zenit.org) Osvaldo Rinaldi

La solennità dell’Epifania del Signore è un nota scena biblica che riassume un significato teologico molto importante: essa rappresenta la manifestazione di Gesù alle genti, ai pagani, a coloro che erano estranei al popolo di Israele. Oltre a questo contenuto dottrinale, la ricorrenza odierna racchiude un tesoro prezioso per la vita di tutte le famiglie del mondo.

I doni profetici, che sono al centro di questa visita dei magi al bambino Gesù, sono molto spesso travisati ai nostri giorni. Possiamo affermare con molta certezza e con tanta amarezza che il consumismo ha spesso oscurato il vero significato dei tre doni offerti dai magi.

Ed è curioso osservare che, oltre alla perdita del senso dei doni dei magi, è stata sovrapposta a questa ricorrenza la festa della Befana, che ha avuto l’effetto di sviare il significato autentico della Epifania del Signore.

La nostra società secolarista ha sostituito le figure regali, i doni profetici e il lungo pellegrinaggio interiore dei magi, con la figura di una vecchietta che vola con la sua scopa per portare i regali ai bambini.

Per poter meglio comprendere il senso della visita dei magi alla Santa Famiglia, è necessario risaltare il significato dei doni dei magi: l’oro, l’incenso e la mirra.

L’oro simboleggia la regalità di Cristo, ma nello stesso tempo rappresenta l’autorità che hanno i genitori verso i loro figli. Il senso del comando e della guida del genitore va prima di tutto esercitato, ma in secondo luogo va anche spiegato, perchè educare i figli significa dare l’esempio con la parola e con la condotta di vita.

E’ davvero illuminate far comprendere ai bambini che l’obbedienza verso i loro genitori è una offerta preziosa a Gesù, ed ha un valore, agli occhi di Dio, più prezioso di una grande pepita d’oro che possiamo donare ad una qualunque persona del mondo. La fede in Dio nasce dal riconoscimento dell’autorità dei figli verso i genitori. Esercitando il ruolo di guide e testimoni, la madre ed il padre preparano la via del Signore per i loro figli, indirizzandoli verso la vocazione adulta che lo Spirito Santo invita a riconoscere e accogliere.

E quando l’autorità genitoriale viene rifiutata, per i figli è possibile riscattare la propria regalità fililale attraverso il dono del perdono, che è quello scrigno pieno d’oro che fa risplendere il calore della gioia e il fulgore della riconcilazione familiare.

L’incenso rappresenta la divinità di Gesù, ma significa anche la sacralità di ogni vita umana. Ogni vita umana è sacra ed inviolabile, perchè ha un valore unico ed irripetibile. Questo è importante spiegarlo alle nuove generazioni, perchè il mondo di oggi propone un messaggio completamente diverso rispetto ai valori cristiani. Una mentalità molto diffusa nei nostri giorni è quella di pensare che la vita delle persone ricche, dotte e potenti assume un valore più grande rispetto a quella di una persona povera, disoccupata, cassaintegrata, malata o anziana.

Incensare il valore della vita significa educare i bambini e gli adolescenti al rispetto del più debole, alla solidarietà verso i più bisognosi, alla sopportazione pacifica dei torti subiti e all’ascolto compassionevole del dolore altrui.

La mirra richiama la mortalità del bambino di Betlemme, ma rievoca anche la fragilità, la debolezza e la caducità di ogni creatura umana. Il mondo di oggi cancella ogni parola, ogni immagine e ogni pensioro che riguarda la morte. Pensare e parlare della morte non significa creare un senso di spavento o di angoscia, ma serve per giungere a cogliere il vero senso della vita presente, per avere il giusto discernimento per quanto riguarda i gesti da compiere.

Il pensiero della morte è un freno contro ogni ingiustizia, vendetta e violenza che la mente e l’animo umano propongono quando sono paralizzati dalla paura o ottenebrati dal peccato. Pensare alla fine della vita, aiuta a sfuggire i tanti vizi e gli innumerevoli mali che affliggono la nostra società: aborti, omicidi, egoismo, invidie, guerre, violenze, corruzione.

Fare memoria del significato della mirra è davvero un unguento efficace, che aiuta l’uomo a vincere la corruzione materiale e spirituale, per conservarsi integerrimo nel compiere il bene. Il profumo che emana l’unguento della carità diventa un sostegno anche per i vaccillanti, perchè lascia assoporare che una vita onesta è più felice e più piena rispetto ad un vita fatta di compromessi con il male e di iniquità di azioni.

La comprensione dei doni dell’oro, dell’incenso e della mirra non è una rifilessione di un giorno, ma è frutto di un cammino interiore che ogni famiglia ha la possibilità di compiere singolarmente e comunitariamente. Padre, madre, figlio e figlia sono chiamati ad alzare gli occhi al cielo, per cogliere la nascita della stella della speranza, che è diversa dalle tante luci artificiali che splendono nel firmamento del mondo. In una mondo che vuole propinare come buono ciò che è contrario ai suoi bisogni primari, la famiglia cristiana è chiamata a seguire le orme de magi, alzando lo sguardo verso la luce del Vangelo che illumina ogni uomo.

Contro le luci artificiali della teoria dei gender, della fecondazione in vitro, della violazione della sacralità del corpo, della tratta degli esseri umani, dei paradisi artificiali delle droghe e delle separazioni facili, i magi (come membri della famiglia umana) insegnano alla famiglia che la vera gioia e la pace autentica è quella che nasce dalla fedeltà coniugale, dalla indissolubilità del matrimonio, dalla fecondità sponsale, dall’accoglienza degli anziani, dal sostegno materiale e spirituale di altre famiglie.