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Governo. La manovra toglie l’Iva su latte e pane. Bonus per gemelli e nuclei numerosi

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Stretta sul Reddito di cittadinanza. Spunta una tassa sulle consegne a domicilio. La legge di bilancio supererà i 30 miliardi

Spunta un mini-pacchetto famiglia, con il rafforzamento dell’assegno unico per i nuclei numerosi e i gemelli. E si ragiona sull’azzeramento dell’Iva su prodotti essenziali come il pane e il latte. Mentre salta il nuovo scudo fiscale sui capitali detenuti all’estero ed è invece confermata la “tregua” sulle cartelle esattoriali. Nel giorno del vertice di maggioranza a Palazzo Chigi, queste le principali novità riguardo alla legge di bilancio, attesa in Consiglio dei ministri a inizio della prossima settimana. Una manovra che dovrebbe muovere circa 30 miliardi tra la quota in deficit (21 miliardi, tutti dedicati all’emergenza bollette e inflazione), qualche riduzione di spesa e, forse, il recupero dei fondi strutturali Ue non spesi (serve l’ok di Bruxelles). Si fa strada anche l’ipotesi di introdurre una tassa sulle consegne a domicilio (alimentari esclusi).

L’ azzeramento dell’Iva (oggi al 4%) dovrebbe riguardare pane, pasta e latte e durare un anno. L’imposta verrebbe tagliata poi al 5% (dal 10) sui prodotti per l’infanzia e l’igiene intima femminile. L’operazione varrebbe circa mezzo miliardo.

Sul tema famiglia sul tavolo ci sono le proposte del nuovo ministro Eugenia Roccella che punta a raddoppiare da 100 a 200 euro la maggiorazione per i nuclei con 4 o più figli e di garantire 100 euro in più per i figli gemelli. Misure che vanno a rafforzare il sostegno alle famiglie in maggiore difficoltà più che rappresentare una spinta alla natalità: ne saranno beneficiarie infatti circa 90mila nuclei (72mila quelle numerose e 18mila con gemelli) con una spesa stimata in 115 milioni circa a fronte dei 15 miliardi circa del costo del sostegno introdotto nel marzo scorso. I fondi aggiuntivi saranno ricavati dall’avanzo di spesa già emerso durante il governo Draghi (630 milioni fino ad agosto) e dirottato su altre poste. In questo ambito si cercano anche fondi per poter rendere strutturale il finanziamento dei centri estivi, per il sostegno della parità di genere e il rifinanziamento dei centri anti-violenza.

Continua a leggere l’articolo completo su avvenire.it di Nicola Pini