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Donna, dono per l’umanità afflitta

Donna, dono per l’umanità afflitta

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Nel messaggio del 1 gennaio del 1995 (anno dedicato alle donne) , Papa Giovanni Paolo II le esorta a farsi “educatrici di pace con tutto il loro essere e con tutto il loro operare”.
Una carmelitna scalza, Santa Teresa Benedetta della Croce, al secolo Edith Stein, nata nel 1891 e morta martire nel campo di concentramento di Auschwitz, precorrendo i tempi aveva già trattato l’argomento nella conferenza intitolata “Fondamenti dell’educazione della donna, esigenze dell’ora presente, metodi di pratica esecuzione”.
Diceva infatti:” Che cosa richiede il nostro tempo alla donna? La pone spesso nella necessità guadagnarsi il pane(…). Esso la chiama a collaborare come sposa e madre alla sanità morale del popolo, esige da lei che appiani agli altri la strada verso il cielo. Il nostro tempo cioé, vuole donne che posseggano vere cognizioni della vita, prudenza, attitudini pratiche, donne moralmente solide, donne la cui vita sia incrollabilmente fondata in Dio.
Oggi, in quest’ora cruciale della storia, si richiedono donne che uscendo dalla loro miopia spirituale che preclude la più vera e profonda autoconoscenza e porta alla falsità del vivere, siano capaci di dedicarsi ai più alti ideali, di risollevare il mondo dalla sua caduta vertiginosa e rivolgerlo verso Dio.
Chi può assumersi tale compito se non la donna, perché madre? Se ella si pone sul cammino di santità di vita, nel luogo in cui si trova inserita, si situa sulle alture della consapevolezza della sua grandezza interiore e della sua altissima dignità, che investono la vita nella sua totalità.
Il compito della restaurazione della pace é dunque particolarmente affidato alla donna, per la sua capacità educativa e perché datrice di vita assieme a Dio, perché venga il suo regno di giustizia, di libertà vera, di amore, di gloria. Ci sia per tutti salvezza e pace.”
Generando pace, la donna pacificata in sé diventerà dono per l’umanità afflitta, facendola risorgere dalla decadenza in cui é crollata.
S.Teresa della Croce, con la sua vita e i suoi scritti, sembra avere avuto la missione di aiutare la donna d’oggi a essere se stessa, a conoscersi profondamente, a amare la sua femminilità, nei suoi diversi aspetti, a dilatare gli spazi del cuore, cioé a custodire e difendere la vera umanità, a “coltivare il germe della vita di grazia perché trionfi su ogni infermità e arrivi al suo pieno sviluppo”.

Graziella Piscopo