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Detrazione delle spese per la frequenza delle scuole dell’infanzia e per la frequenza delle scuole superiori

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E’ stata pubblicato in Gazzetta Ufficiale il 15 Luglio 2015 la Legge 107/2015 con oggetto
“Riforma del sistema nazionale di istruzione e formazione e delega per il riordino delle disposizioni legislative vigenti.”

La legge è molto lunga e conterrà anche aspetti relativi all’educazione dei nostri figli, ma quello

che è incredibilmente innovativo è il comma n. 151, che permette (finalmente) la detrazione delle

spese per la frequenza delle scuole dell’infanzia e per la frequenza delle scuole superiori.

La legge in pratica modifica il Testo Unico sulle Imposte (TUIR) introducendo
una detrazione massima di 400€ all’anno per ciascun figlio, per le spese di frequenza di materne e superiori.

La legge sembra cadere a pennello. Proprio in questi giorni l’Agenzia delle Entrate ha risposto
all’istanza presentata dall’Associazione il 22 Aprile 2013 con la quale abbiamo chiesto sulla famosa
detraibilità per i contributi scolastici di “Ampliamento dell’offerta formativa”.
La risposta dell’Agenzia è sostanzialmente negativa, tanto che ritiene detraibili solamente
le somme destinate a progetti effettivamente generali, come ad esempio il restauro della palestra.

Non è quindi più possibile mettere in detrazione sul Modello 730 come “Erogazione liberale”
cifre che poi la scuola utilizza per libretti, assicurazioni, corsi o gite, anche se l’Agenzia non chiarisce come

possa il genitore controllare che fine fanno i soldi versati nel conto della scuola.

In ogni caso siamo di fronte ad una rivoluzione fiscale, tanto che la storia delle “Erogazioni Liberali” sostanzialmente volge al termine.
Resta comunque un “buco normativo” con le scuole Elementari e Medie.

Per queste resta in vigore la possibilità di avvalersi del vecchio sistema dell’Erogazione liberale

per Ampliamento dell’Offerta Formativa, Innovazione Tecnologica e Edilizia Scolastica,

anche se resterà da chiarire come vada correttamente applicata questa detrazione,
alla luce dei recenti chiarimenti dell’Agenzia delle Entrate.

Marco Dal Pra’