Anche la Gran Bretagna ha le sue preoccupazioni, demografiche.
Un articolo pubblicato oggi sul Guardian rivela che si assiste a una crescente fuga di britannici verso Australia, Francia, Spagna: 385.000, 200.000 solo nel 2006.
In cerca di sole e di lavoro, gli inglesi lasciano un paese con poco più di 60 milioni di abitanti ma sempre più vecchio e multietnico.
Secondo gli esperti, senza l’apporto degli immigranti, la popolazione britannica, specialmente quella in età lavorativa,è destinata a calare,complicando ulteriormente il problema di come sostenere il crescente numero di anziani e le loro pensioni, in particolare gli over 85, per i quali va crescendo la domanda di assistenza.
In compenso, nota il Guardian, nel Regno Unito si assiste a un mini “baby boom”, con il tasso di nascite in leggero aumento per il quarto anno consecutivo dopo un lungo periodo di declino. L’impatto dell’aumento delle nascite è però controverso: un bambino su quattro nasce da almeno un genitore straniero mentre gli ospedali denunciano crescenti difficoltà nella gestione dei reparti maternità.
SE il mondo della scuola si prepara ad affrontare i cambiamenti futuri, c’è chi ricorda: il crescente numero di “grandi vecchi” significa che la richiesta di assistenza sociale è destinata a aumentare, insieme ai costi.