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Chiara: perche’ ?

Chiara: perche’ ?

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Chiara de los Angeles nei Nembrini, 38 anni, filippina, abitante a Loppiano e sposata con Gabriele ed appartenenti al Movimento dei focolari, iscritta alla nostra associazione con il marito e i figli, moriva il 21 settembre scorso mentre dava alla luce il 5 figlio, Giacomo.
Adesso Gabriele sta lottando perchè si faccia chiarezza sui fatti che si sono svolti realmente in sala parto e che hanno portato alla morte della moglie.
Ha scritto una lettera al MInistro della salute e la notizia sta facendo il giro delle televisioni e dei giornali. Questo è il testo:

Sig. Ministro della salute

sig.Ministro
mi chiamo Gabriele Nembrini, abito ad Incisa Valdarno.
Sono sposato con cinque figli, e mia moglie si chiama Chiara. È stata uccisa
all’ospedale del Valdarno (AR) S.Maria alla Gruccia il 21 settembre mentre dava
alla luce Giacomo, il nostro ultimo figlio.
Chi mi conosce sa che sono particolarmente riservato, assolutamente schivo e
geloso della vita privata mia e dei miei famigliari, anche e soprattutto nel dolore che
oggi e, per sempre, sarà nostro compagno di vita.
Ma io e Chiara abbiamo fatto dell’amore in Dio, della Fede nella Verità, i valori
primari della nostra meravigliosa unione.
Il dolore per la sua morte, e per la grande sofferenza dei miei figli, avevano
soffocato ogni possibile rabbia (che peraltro non mi appartiene per carattere), o
voglia di giustizia. Avrei tanto voluto affrontare questa immane tragedia come una
prova del Signore, accettandola in silenzio e con la grande forza della Fede. Soltanto
così. Ma il leggere sui giornali le ricostruzioni offerte dai responsabili sanitari ed, in
particolare, del direttore generale, mi ha indotto a scriverle per dirLe ciò che è
accaduto veramente.
Chiara stava benissimo, come in tutte le sue precedenti gravidanze. Non aveva
assolutamente terminato il periodo di gestazione.
Non capivamo perché la ginecologa avesse deciso di farla partorire con tanto
anticipo quel venerdì. Giacomo era grosso è vero, così come lo erano stati tutti i suoi
fratelli, ed aveva sempre partorito naturalmente oltre la scadenza del periodo di
gravidanza.
Ma ci fidavamo, e, così, quel pomeriggio ci siamo recati all’ospedale del Valdarno.
Mentre camminavamo insieme, con la valigia, Chiara era felice per l’imminente
arrivo di Giacomo. Io pure, avrei come sempre, assistito al parto.
La stavo accompagnando a morire.
Ciò che è avvenuto in quella sala parto è stato terribile.
Una violenza sulla violenza.
È stata una violenza costringerla ad indurre il parto nonostante non fosse pronta. Era
troppo presto. Infatti, nonostante, dosi su dosi di medicinali, Giacomo non voleva
saperne di nascere.
Poi quelle violente pressioni sul suo addome, fatte a peso morto, coi gomiti, dai
medici per costringerlo ad uscire, fino a che non è uscito insieme ad un fiume di
sangue che ha sporcato tutto e tutti.
Quanta violenza. Ero inebetito da quanto stava accadendo, ma cercavo di non far
mancare il mio sostegno a Chiara.
Bisognava operarla subito per fermare l’emorragia. È stato chiamato l’anestesista.
Sono passate ore su ore finchè mia moglie non è morta tra atroci sofferenze.
Questo è ciò che è accaduto. Chiunque vi possa aver assistito non potrebbe non
pensare che mia moglie sia sta uccisa.
Questa è la verità. Al direttore generale che ha pubblicamente affermato che
“l’utero(di Chiara) era intatto” dico che invece aveva una frattura di sei per quattro
centimetri ed è meglio che si documenti.
È stato detto che si può morire di parto anche nel 2007. Certamente se Chiara non
fosse entrata in quell’ospedale non sarebbe morta.
Sig. Ministro, Chiara era speciale, non era una persona qualunque. Era filippina,
figlia di un alto magistrato e di un avvocato, nipote di un senatore. Di famiglia ricca
ha scelto di amare me, operaio e di affrontare una vita normale che mai lo è stata per
il suo meraviglioso modo di essere, a dispetto anche della iniziale diffidenza della
gente che la vedeva come “la filippina”.
So che il 16 ottobre scorso, il Governo delle Filippine attraverso la sua Ambasciata
Vi ha chiesto spiegazioni o notizie su quanto è accaduto a Chiara.

Sono a Sua disposizione.

Ma cosi l’ho vissuta io.

SUO
GABRIELE NEMBRINI
Luca e Lucia Gualdani