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Caro sindaco… le famiglie numerose chiedono interventi

Caro sindaco… le famiglie numerose chiedono interventi

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Una lettera che sara’ recapitata a tutti i sindaci d’Italia, con le proposte per una politica locale davvero “amica delle famiglie”.
­ l’iniziativa dell’Associazione nazionale famiglie numerose, che ha suddiviso le questioni in quattro categorie (tariffe, imposte, varie e family card), sviscerando per ciascuna misura le modalità di attuazione e citando i Comuni “virtuosi”. La versione integrale del documento, insieme con una lunga serie di allegati, si putrovare nel sito dell’associazione (www.famiglienumerose.
org).
In questa pagina presentiamo ampi stralci della lettera che le sezioni provinciali dell’Associazione stanno recapitando agli amministratori locali, che – questo ­l’intento – dovrebbero sottoscriverla con un impegno formale. La lettera si apre con la constatazione dell’inverno demografico vissuto dalla società italiana. E’ necessario investire sulle famiglie, iniziando proprio da quelle numerose, visto che sono numericamente poche e quindi richiedono piccoli stanziamenti. ­Una volta verificati i benefici, questi si potranno gradualmente estendere anche alle famiglie con un numero inferiore di figli, per arrivare a una completa copertura di tutti i nuclei con figli.

Gli interventi sulla famiglia – continua il documento – possono avvenire su due livelli: uno orizzontale, riferito ad esempio alla cura, all’assistenza, al lavoro, al tempo libero, all’educazione; e un altro a livello verticale, legato alle varie fasi temporali della famiglia: quando due giovani si sposano (lavoro, abitazione), quando nasce il primo figlio (conciliazione tra i tempi della famiglia e i tempi di lavoro, servizi per l’infanzia), quando il numero dei figli aumenta (sostegni di carattere economico).
L’associazione chiede che venga rivisto velocemente il meccanismo dell’Isee,­che presenta grosse iniquità nei confronti delle famiglie con piu’ figli.
“Auspichiamo tuttavia – si legge nelle premesse del documento diffuso ai sindaci – che gli interventi per le famiglie siano universali e non legati al reddito: questo come riconoscimento al valore fondamentale che hanno i figli per il nostro futuro”.
Avvenire