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Banche: il cliente ideale? Coppia matura, senza figli, istruita

Banche: il cliente ideale? Coppia matura, senza figli, istruita

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Oggi nella posta che arriva all’azienda dove lavoro, ricevo la newsletter di Consum.it del gruppo Montepaschi. Apro e leggo, “Il cliente ideale? Coppia matura,senza figli, istruita”!! Quindi noi famiglie numerose non siamo clienti ideali?

Da Consum.it24 del 13 marzo 2012 di Andrea Fontana.

Quali famiglie si mostrano meno puntuali e sono più stressate finanziariamente costituendo di conseguenza un rischio maggiore per i prestatori? In Italia, i tassi di arretrato sono superiori nei nuclei con capofamiglia over 65 (quasi il 13%), con un’educazione ferma alle scuole medie o inferiore (oltre il 13%) e con un reddito disponibile all’intero del primo quartile (quota di arretrato vicina al 19%. Dal punto di vista della composizione del nucleo, le percentuali più elevate di inadempienza si registrano tra le famiglie con un solo membro o formate da un solo genitore, mentre la condizione abitativa più frequente vede il destinatario del finanziamento vivere in case in affitto. Se il capofamiglia è disoccupato in un caso su tre non è possibile rispettare gli obblighi del prestito almeno per un certo periodo, mentre la situazione migliora drasticamente, al 13%, se può contare almeno su un’occupazione part-time. Concentrandosi sui soli redditi da lavoro dipendente, i contratti a termine – come logico attendersi – comportano una percentuale di inadempienza più elevata rispetto al tempo indeterminato ma la differenza non è particolarmente rilevante come invece avviene in gran parte degli altri Paesi europei.

Approfondendo l’analisi in parallelo tra Italia e resto d’Europa, tre fattori di differenza emergono chiaramente e aiutano a tracciare un identikit più fedele dei clienti “a rischio”. Mentre nella quasi totalità degli altri Paesi, le inadempienze alle rate dei prestiti tendono a essere più consistenti nelle fasce giovani (fino ai 35 anni d’età del capofamiglia) e a decrescere con nuclei familiari più “maturi”, in Italia si registra un ritorno a valori consistenti anche per la fascia 55-64 anni e, come detto, per gli over 65. Di concerto con questa osservazione, l’indagine mostra l’elevata percentuale di pensionati in arretrato rispetto alla media europea. La stessa cosa, in modo anche più evidente, si verifica tra i disoccupati, segno chiaro che la perdita dell’occupazione costituisce un evento shock per le risorse familiari che ammortizzatori sociali o altri strumenti non riesco a mitigare. Ultimo punto da segnalare la presenza, ben oltre la media, di arretrati su prestiti a coppie con figli.

Dalla statistica raccolta sulla base di vari approfondimenti di carattere nazionale fatti negli ultimi anni nei nove Paesi europei in esame (Germania, Francia, Regno Unito, Italia, Irlanda, Portogallo, Paesi Bassi, Spagna e Finlandia) è poi possibile evincere quale la fotografia del cliente “ideale” per le finanziarie attive nel credito al consumo. Stando ai dati italiani, il consumatore affidabile è di età media, cioè tra i 45 e i 54 anni, con un’istruzione universitaria e un livello di retribuzione superiore alla media nazionale. Ha una famiglia composta da due persone, per lo più una coppia senza figli, e un lavoro a tempo pieno con contratto indeterminato. Uno schema scontato? Può darsi, ma solo per la realtà italiana. Guardando oltre confine, infatti, si scopre che, prendendo come metro di valutazione la percentuale di arretrati, nel Regno Unito, in Spagna e Portogallo sono preferibili i pensionati e che in Germania e Olanda le famiglie di quattro persone sono preferibili per i prestatori rispetto alle coppie.
Patrizio Alessandrini