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Appello ai candidati liguri (e non solo…) investire sulla famiglia è investire sul futuro

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Un appello per gli amministratori che si candidano il Liguria
alle elezioni regionali del 2010

Investire sulla Famiglia, vuol dire investire nel futuro.

L’Europa e, soprattutto, l’Italia, sta entrando in un inverno demografico che, se non affrontato per tempo, comporterà delle pesanti conseguenze economiche, sociali, previdenziali: a metà del secolo è previsto che la popolazione italiana calerà di 5,5mln, malgrado l’apporto dei flussi migratori. Se oggi abbiamo un pensionato ogni 4 lavoratori attivi, nel 2050 ne avremo 1 ogni 2 . Se oggi abbiamo un debito pubblico pari al 120% del PIL, nel 2020, in assenza di interventi su pensioni e sanità e per effetto dell’andamento demografico, avremo un debito pari al 365% del PIL. Ma avremo soprattutto meno giovani che producono, che inventano e che consumano i nostri prodotti.

Gli interventi sulla famiglia possono avvenire su due livelli: uno orizzontale, riferito ad esempio alla cura, all’assistenza, al lavoro, al tempo libero, all’educazione; ed un altro a livello verticale, legato alle varie fasi temporali della famiglia.

La prima è quando ci si sposa: a fronte del continuo calo dei matrimoni, è necessario dare alle giovani coppie innanzitutto un lavoro certo e non precario, adeguatamente remunerato, e soprattutto la possibilità di accedere ad alloggi a costo (affitto o acquisto) contenuto.

Quando nasce il primo figlio, bisogna intervenire sulla conciliazione tra i tempi della famiglia ed i tempi di lavoro, attraverso servizi comodi, adeguati ed accessibili che diano un aiuto concreto alla famiglia nella gestione del tempo, consentendo peraltro alla donna di non dover necessariamente rinunciare alla carriera per allevare i propri figli.

La terza fase, è quella in cui il numero dei figli aumenta: allora, oltre a tutti gli interventi precedentemente descritti, diventa necessario intervenire con dei sostegni di carattere economico, quali appunto esenzioni o tariffe agevolate.

Un figlio, da quando nasce a quando si laurea, costa dai 200.000 ai 300.000 euro; moltiplicato per il numero dei figli, si riesce ad avere una idea per cui le famiglie numerose in Italia sono quelle con il più alto indice di povertà, e quelle in cui più difficilmente un figlio riesce ad accedere all’università.

Oggi le politiche tariffarie dei Comuni sono esclusivamente di carattere assistenziale e lo strumento ISEE è insufficiente.

Le richieste improrogabili

• Asilo nido e mensa scolastica: è necessario applicare per il terzo figlio una riduzione del 50% delle tariffe di competenza, e la completa esenzione dal quarto figlio in poi

• Nuove politiche tariffarie (acqua, energia elettrica, gas, ecc.)

• Family card: riduzioni per facilitare l’uso dei trasporti, degli impianti sportivi e per favorire gli acquisti

• Irpef: si propone l’applicazione di una “no tax area” di 6.000 euro per ogni figlio, o, in alternativa, l’applicazione di una aliquota agevolata dello 0,10%.

Ricordiamo ciò che hanno scritto i padri dei nostri padri con due semplici righe, al momento della stesura della Carta Costituzionale: Art. 31 della Costituzione: “La Repubblica agevola con misure economiche e altre provvidenze la formazione della famiglia e l’adempimento dei compiti relativi, con particolare riguardo alle Famiglie Numerose”

Le famiglie della Liguria chiedo un impegno preciso da parte di color che si accingono ad amministrare…hic et inde.

Chiediamo a coloro che si preparano a governare la nostra Regione di prendersi cura della famiglia che, mai come in questo preciso momento storico, ha bisogno di essere sostenuta, per poter crescere e dare una speranza di futuro, per gli anziani e per le giovani generazioni.

Ringrazio per l’attenzione.

Delegato regionale A.N.F.N.
Stefano Marletta
In allegato l’intervento del pres. del Forum Francesco Belletti alla conferenza stampa di chiusura della campagna “Una regione a misura di famiglia”.

Scarica allegati:
Intervento_Belletti.doc