La storia di Angelo ci ha fortemente colpito.Quando ci é stato raccontato che era lui, due anni, affetto dalla sindrome di Down, incapace di camminare o di parlare, a mantenere con la sua pensione di invalidità due fratelli e i genitori nella ricca Milano, abbiamo avuto un moto di rivolta. Quante sono le famiglie abbandonate a se stesse? Colpite da una malattia, da un improvviso licenziamento o dai tanti casi della vita, gettate in una miseria difficile da recuperare. Sole.Anche in una grande città come Milano.
La famiglia di Angelo era aggrappata a quel bambino “speciale”, che se ne é ritornato in cielo.
Oggi chiediamo a quella comunità che non ha avuto occhi per vedere la sua situazione, la sua storia e la storia della sua famiglia, di fare giustizia, magari attraverso quel gesto così pubblico e prestigioso che é l’assegnazione dell’Ambrogino d’Oro.
Milano deve ad Angelo le sue scuse e il suo rispetto, il rispetto che meritano tutte le famiglie con bambini, specialmente quelle troppo sole per farcela.
La storia di Angelo é stata raccontata su AFFARI ITALIANI dal giornalista Silvio Cenci e ripreso da altri organi di stampa. In allegato l’articolo comparso su Libero.
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