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Anfn in audizione alla Commissione Affari Sociali della Camera dei Deputati

Anfn in audizione alla Commissione Affari Sociali della Camera dei Deputati

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Assegno unico per i figli pare che finalmente sia entrato a far parte delle priorità: su questo tema oggi 8 ottobre 2109 Anfn  è stata audita dalla Commissione Affari Sociali della Camera dei Deputati.
A rappresentarla Carlo Dionedi e Paolo Moroni che fanno parte dell’Unità politica.
Premesso che l’idea di sostituire tutte le detrazioni e bonus vari con un assegno unico, chiaro e strutturale è sicuramente buona, tuttavia il disegno di legge, così com’è, non ci convince per niente.
Anzitutto abbiamo sottolineato che ancora una volta il DDL ignora gli articoli 31 e 53 della Costituzione.
Il 31 perchè  in base a nostre simulazioni risulterebbe che ad essere avvantaggiati da questa riforma sarebbero le coppie con uno o due figli.
Dal terzo figlio in poi non ci sarebbe alcun vantaggio e per fortuna che hanno inserito la clausola di salvaguardia, in modo che una famiglia possa anche optare per il vecchio sistema.
L’articolo 53 perchè ancora una volta si parla di un tetto massimo di 100.000 euro senza considerare i carichi familiari. Eppure questo articolo della Costituzione afferma che ogni cittadino deve concorrere alla spesa pubblica secondo la sua capacità contributiva. E’ chiaro come il sole che ad esempio  una coppia con un figlio con un reddito di 50.000 euro ha una capacità contributiva ben maggiore di chi con la stessa cifra deve mantenere una famiglia numerosa.
A questo proposito abbiamo fatto presente che in due sentenze – nel 1976 e poi nel 1995 – la Corte Costituzionale ha rimarcato questa iniquità fiscale, chiedendo al legislatore di porvi rimedio. Stiamo ancora in attesa …

Inoltre, poiché l’assegno unico abolirebbe tutte le detrazioni e provvidenze in vigore, abbiamo chiesto con forza che sia lasciata la detrazione di 1.200 euro per i nuclei con almeno 4 figli, pur se incapienti. E poiché riteniamo che questa riforma non si possa fare a costo zero, abbiamo proposto di reperire risorse in due modi:

– utilizzando le varie accise che si riferiscono a eventi bellici del secolo scorso;

– recuperando i 3,5 mld che l’INPS raccoglie nella Cassa unica Assegni familiari ma che attualmente  devia su altre voci di spesa.

Proprio stamattina i giornali riportavano la volontà del Governo di accelerare questa riforma collegandola alla Legge di bilancio: stiamo a vedere come evolve la cosa.
Speriamo che le nostre istanze siano recepite, sicuramente noi non molliamo.

C.D.