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ANFN A BERLUSCONI: GRANDE DELUSIONE, LA DESTINAZIONE DELLE RISORSE E’ POLITICA

ANFN A BERLUSCONI: GRANDE DELUSIONE, LA DESTINAZIONE DELLE RISORSE E’ POLITICA

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Alla fine, Berlusconi lo ha detto e le sue parole sono riportate chiare sull’articolo de Il Sole24ore
http://www.ilsole24ore.com/art/SoleOnLine4/Italia/2010/01/berlusconi-riforma-fisco-tempi-quoziente-familiare.shtml?uuid=e6328f04-003b-11df-a9f5-2f77730cf3d1&DocRulesView=Libero&fromSearch
: il quoziente familiare era stato promesso ma non si farà: non ci sono le risorse necessarie.
A queste affermazioni ANFN risponde con un comunicato stampa tutta la sua delusione.

Prendiamo atto delle affermazioni del Presidente del Consiglio sul quoziente famigliare, tanto sbandierato in campagna elettorale e destinato invece a seguire lo stesso iter dell’altro Governo Berlusconi 2001-2006. Anche allora le condizioni economiche non lo “permettevano” e così finisce la “grande illusione” delle famiglie con figli che hanno dato fiducia al centro destra.

Vogliamo, comunque, rimarcare che la scelta della destinazione delle risorse è politica e affermare che non si può intervenire sull’IRPEF per mancanza di risorse è scorretto: in realtà non si vuole intervenire o non si sa come intervenire.
Perché, al di là dei buoni propositi, non si è mai iniziato a studiare seriamente come modificare il modello fiscale e operare una diversa distribuzione delle risorse?

Qualche esempio per il cambio di destinazione delle risorse: limitare i rimborsi elettorali dei partiti alle spese effettive, come peraltro chiesto più volte dai cittadini. Parliamo dei partiti al Governo: la Lega spende 2,9 milioni per la campagna elettorale 2008 ma ne incassa dallo Stato il 1500% in più, ben 41 milioni di euro; il PDL spende 53 milioni di euro per la campagna elettorale 2008 ma ne incassa ben 206 (guarda caso, proprio la somma necessaria per aumentare l’ulteriore detrazione alle famiglie numerose, una delle richieste fatte durante la manifestazione a Roma della nostra Associazione). Oppure gli uomini più di spicco del governo, già ricchi per conto loro, rinuncino almeno ad incassare gli assegni dei doppi incarichi, migliaia e migliaia di euro che potrebbero “girare” alla cassa, sempre vuota, delle politiche familiari. E ridurre gli sprechi segnalati annualmente dalla Corte dei Conti e infine, come si fa in famiglia, un ridimensionamento degli stessi emolumenti ai politici (se sacrifici si devono fare siano di tutti) e l’eliminazione dei privilegi nei vari campi tariffari, trasporti, cultura e quant’altro.
E´ triste il futuro di un Paese che non investe sui propri figli, che li impoverisce continuamente, che li penalizza per essere venuti al mondo. Verrebbe voglia di invitare le famiglie a varcare le Alpi: dalla Germania, alla Francia, alla Svizzera, all´Austria siamo letteralmente circondati da politiche family friendly. Nel nostro Paese no, solo e sempre chiacchiere.