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III Conferenza nazionale sulla Famiglia tante promesse pochi fatti…

III Conferenza nazionale sulla Famiglia tante promesse pochi fatti…

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Simona, Emanuela e Paolo

Il 28 e 29 settembre a Roma si è svolta la terza Conferenza Nazionale sulla Famiglia “Più forte la Famiglia, più forte il Paese”

2 giorni pieni di dibattiti, scambi, incontri e confronti fra tutte le associazioni Familiari, il Forum Nazionale delle Famiglie e i nostri rappresentanti Istituzionali.

Grande partecipazione da parte di ANFN che sedeva con suoi rappresentanti in tutti gruppi di lavoro.

Anche noi c’eravamo, come membri del direttivo del Forum delle Associazioni Famigliari del Trentino abbiamo accettato con gioia l’invito a partecipare alla Conferenza tenutasi a Roma.

La domanda sulla quale rispondersi è questa: “che cos’è che ci spinge a procreare, ad avere figli”; di base c’è la piena consapevolezza di donare amore e felicità, sentirsi apprezzati e realizzati non solo fuori dalla famiglia ma anche dentro.

Noi che crediamo alla famiglia ci sentiamo sempre in dovere di dare qualcosa ai nostri figli, questo amore disinteressato ha bisogno di essere supportato e riconosciuto e non surrogato dal nostro Stato.

Dal punto di vista delle nascite si parla di inverno demografico; già negli anni 80’ si notava una flessione delle nascite, c’era il boom economico, si viveva nel benessere, aumentavano gli acquisti e anche i diritti acquisiti, arrivata la crisi il nostro Paese ha avuto paura di perdere un certo status quo si è chiuso su se stesso non ha investito, con buona pace di tutti, non rendendosi conto che il potere di acquisto diminuito, il debito pubblico aumentato e la disoccupazione hanno avuto un accrescimento esponenziale… mentre, ad esempio, la reazione alla crisi della Germania è stata di investire sulla famiglia facendo ripartire l’economia ed ottenendo come conseguenza una ricrescita economica.

In Italia anche i matrimoni sono diminuiti, si diventa genitori oltre i 30 anni di età aumentando notevolmente i problemi di infertilità; incrementando cosi anche la spesa sanitaria necessaria per aiutare le coppie a procreare.

Viviamo anche una crisi dei processi di socializzazione alla vita adulta riscontrata principalmente nei percorsi scolastici; abbiamo un clima scolastico non troppo favorevole all’armonizzazione, all’autonomia, alla crescita dell’alunno. Abbiamo ragazzi/e che in età adulta si ritrovano ancora nelle scuole superiori, non avendo voglia di imparare ma divenendo elementi di disturbo che rallentano l’apprendimento degli altri vivendo la scuola con disaffezione, insegnanti non gratificati che non rispondono al loro ruolo educativo.

Dalla Conferenza è anche emerso che si ha bisogno di alcuni luoghi di incontro dove la famiglia con genitori divorziati si possano incontrare non in mezzo ad un parco o nel grande centro commerciale ma delle strutture o luoghi a disposizione di costoro.

Anche le famiglie che adottano o hanno in affidamento non devono essere lasciate sole, spesso il minore arriva da una realtà molto difficile con gravi disabilità sia fisiche che psichiche.

Il minore deve essere accompagnato e guidato al reintegro nella società.

E’ inoltre emerso che, con il flusso migratorio in Italia, abbiamo molti stranieri minori non accompagnati da qui la difficoltà di inserirli.

All’apertura dei lavori il Presidente del Consiglio Gentiloni afferma che “la famiglia è produttore di coesione e identità”, con la promessa che nella nuova manovra cercherà di potenziare e spera raddoppiare i fondi a disposizione del REI, l’assegno antipovertà introdotto da poco nella legislazione Italiana; prende anche l’impegno nel rivederne i criteri di erogazione; non solo per intervenire sul disagio sociale, ma anche sul carico famigliare.

Di contro a fine conferenza il ministro dell’economia e della finanza Padoan ci informa che l’Italia sta uscendo molto lentamente dalla crisi con piccoli passi che non consentono di avere capitali da investire sulla famiglia.

Anche la Sottosegretaria di Stato alla Presidenza del Consiglio Maria Elena Boschi afferma che: “la famiglia è un giardino da coltivare più che un museo da spolverare” citando le parole dette da Giovanni XXIII. Investire sulla famiglia, ribadisce, è necessario e urgente, spera che si attui il Fattore Famiglia e che il debito non diventi un fattore ereditario, afferma però che essendo a fine legislatura l’oneroso compito dovrà essere assolto dal nuovo Governo.

Nella nostra famiglia di famiglie questi temi, considerazioni, studi di settore li viviamo e cerchiamo di risolverli nella nostra quotidianità.

Le deludenti affermazioni dei nostri Governanti sono sempre le stesse, d’altronde siamo in fine legislatura, si vive di slogan e di promesse.

Non possono risolvere tutto loro e allora sarà la nuova legislatura che dovrà “risolvere il problema della famiglia” perché pare che tali siamo “un problema”.

Come diceva Alessandro Manzoni “Ai posteri l’ardua sentenza “.

Due giorni pregni di lavori e di saperi, noi come associazione c’eravamo, abbiamo fatto i nostri interventi, eravamo li nei vari gruppi tematici, abbiamo esposto i nostri problemi e proposto le nostre soluzioni, ci siamo e ci saremo sempre, per lottare e difendere la Famiglia.

Simona Gorgoni
Coordinatrice provincia Trento