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Sit down for your rights Luca: l’instancabile giocatore a carte

Sit down for your rights Luca: l’instancabile giocatore a carte

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Luca indossa questa maglietta arancione quasi per tutta l’estate. È il colore arancione che lo attrae? Arancione: simbolo di armonia interiore, di creatività artistica, di fiducia in sé stessi e negli altri, inoltre simboleggia la comprensione, la saggezza, l’equilibrio e l’ambizione, simbolo di espansione e di indipendenza, spesso rappresenta la gioia.
A prescindere da tutte queste belle caratteristiche, Luca, persona libera da elucubrazioni mentali e da “perché”, ama tutto ciò che ai suoi occhi è bello. Per lui arancione è bello e basta. Il suo silenzio è ascolto di occhi, di orecchie e di cuore. Sulla maglietta è impressa questa frase in inglese: “Sit down for your rights”. Lui non conosce l’inglese, ma di quelle cinque parole colpisce la parola “down”. Sì, perché Luca è una persona down e non so se lui è a conoscenza di essere stato il destinatario di un dono naturale in più: il ventunesimo cromosoma. Ora che mi sta vicino nella “quarta dimensione” cerco di spiegarglielo. Ma che sto dicendo?! Luca, tu sei qui! La tua condizione attuale ti permette di non avere più bisogno di spiegazioni! Ora sai andare oltre, ora sei nel già e non ancora.
Per questo beneficio sii ancora una volta benefattore: ti chiedo un favore, ti chiedo di dare conferma a questo mio spirito errante e pellegrinante a trovare ancora il senso delle parole. “Sit down for your rights”. “Siediti per i tuoi diritti”! Ora ne hai facoltà, ora puoi. Ora non c’è più distinzione di categoria, non c’è più limite genetico, non c’è più tumore a colpirti. Ora non hai più da difendere i tuoi diritti di disabile perché la tua grande battaglia è terminata in bellezza. È terminata in quegli spazi di accoglienza dell’Hospice Casa Betania di Tricase dove le ferite remote di una madre hanno trovato consolazione, dove dottori, infermieri ed o.s.s., “angeli” vestiti di verde, di bianco e di turchese, si sono rivelati veri “artigiani” del sollievo dalla sofferenza. Ma “l’amore non basta per lenire il dolore”. Dimmi: prima scendeva una lacrimuccia sul cuscino. Cos’era? Dispiacere per il distacco o bagliore per la grande luce che già vedevi? Hai ancora gli occhi lucidi di contentezza. Adesso una Figura Paterna, accarezzandoti, ti invita a sederti: “Sit down…!” e continua:
“Vieni, benedetto del Padre mio, ricevi in eredità il regno preparato per te fin dalla fondazione del mondo”. Ah! Ecco il senso di quelle parole. Luca! È bellissimo quello che sta avvenendo: ti sei accomodato e davanti a te c’è un tavolo con le quaranta carte napoletane, le carte, compagne della tua vita terrena. Come in terra così in cielo? Qui si inverte il Padre nostro???!!! E invece no! Leggo sul volto di Papà la gioia di vederti sempre vincitore. Grazie Luca perché il tuo silenzio ha parlato e mi ha spiegato ancora una volta il Mistero.
Grazie Luca, tenerezza di Dio.

Michele Resta Corrado