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SE LA SALUTE TI BUTTA SUL LASTRICO

SE LA SALUTE TI BUTTA SUL LASTRICO

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Il rapporto Ceis sulla sanità rivela che oltre un milione di famiglie é a rischio povertà per affrontare spese mediche. Riportiamo l’articolo di Bisturi.it che affronta lo scottante argomento e la notizia riportata dall’agenzia ANSA

Cresce sempre di più il numero delle famiglie italiane impoverite a causa delle spese sanitarie che deve affrontare di tasca propria. Una situazione che si fa più pesante soprattutto per le famiglie con più figli e i ceti medi. Ma ad una maggiore spesa da parte degli italiani, non è corrisposto un proporzionale recupero di efficienza.

E’ questo il quadro che emerge dal ‘V Rapporto del Ceis Sanita’ 2007′ del Ceis Sanità dell’università di Roma Tor Vergata, presentato al Senato. L’analisi del Ceis, relativa ai consumi delle famiglie italiane (anno 2005), rivela dunque che i fenomeni di impoverimento, dovuti alle spese sanitarie private, presentano un trend in costante crescita: le famiglie impoverite sono 346.069, pari all’1,5% della popolazione, con una distribuzione difforme a livello regionale.

Si va infatti dallo 0,3% in Toscana al 4,9% in Calabria. Le cause principali, secondo il rapporto, sono la carente copertura del Ssn nei confronti dei bisogni legati all’assistenza per i non autosufficienti e le cure dentistiche. Le più alte incidenze di impoverimento sono associate alle persone sole over 65 anni e alle coppie senza figli con un membro anziano (rispettivamente 2,9% e 2,3%).

Ad essere sempre più ‘flagellate’ dalla piaga dell’impoverimento sono anche le coppie con figli, passate dallo 0,6% del 2004 all’1,2% del 2005 per le coppie con un figlio, e dall’1,1% all’1,9% per quelle con tre o più figli. Situazione che si accompagna alla crescita dell’incidenza di povertà, salita dal 22,4% al 24,1%.

Un milione e 200 mila famiglie strette nella morsa della spesa “Out of pocket”

Anche questa quarta edizione del Rapporto scatta una fotografia della distribuzione degli oneri sanitari tra la popolazione, mettendo in evidenza l’incidenza sui bilanci familiari delle spese effettuate al di fuori della copertura del Ssn.

Il Rapporto segnala la presenza nel nostro Paese di uno “zoccolo duro” di iniquità sociale, numericamente rappresentato dalle famiglie che impoveriscono e da quelle che sostengono spese “catastrofiche”. In termini assoluti si tratta di un fenomeno ragguardevole, che coinvolge complessivamente oltre 1 milione e 200 mila nuclei familiari. E l’età avanzata è un catalizzatore potente della fragilità socio-economica: sopra i 65 anni aumenta infatti del 50% la probabilità di un impoverimento causato da spese sanitarie out of pocket.

In base agli ultimi dati 2004 dell’Istat, risulta che 295.572 famiglie (pari a circa l’1,3% della popolazione) sono scese al di sotto della soglia di povertà a causa delle spese sanitarie sostenute. Mentre le famiglie soggette a spese catastrofiche, sempre per ragioni sanitarie, sono 967.619 (pari al 4,2% della popolazione).

Una notevole quota (45,6%) delle famiglie impoverite è composta da anziani soli o coppie di anziani senza figli. E comunque, la grande maggioranza delle famiglie soggette ad impoverimento (circa il 65,3%) conta almeno un membro anziano.

Secondo le stime del Ceis, la presenza di un over 65 in famiglia aumenta di circa il 42% la probabilità di impoverimento; la presenza di due o più anziani raddoppia tale rischio.

Le aree assistenziali nelle quali i nuclei familiari più poveri sostengono le maggiori spese out of pocket sono la farmaceutica e la specialistica, ma anche l’odontoiatria e la long term care, almeno per le famiglie che “possono permettersela”.

Dai risultati ottenuti, in particolar modo relativamente alla farmaceutica e alla specialistica, si può peraltro immaginare che l’attuale regime di compartecipazioni/esenzioni non sia ben tarato: è infatti presumibile che il meccanismo della quota fissa per ricetta (non soggetto a esenzione), pesi ulteriormente sull’impoverimento nelle fasce più povere. Si aggiunga che l’attuale sistema di esenzione prevede una unica soglia di reddito familiare (intorno a 36mila euro annui), creando disparità fra chi è di poco sopra o sotto tale soglia.

L’impoverimento e la catastroficità delle spese non si distribuiscono uniformemente sul territorio nazionale. A livello regionale si registrano, infatti, differenze significative spiegate, solo in parte, dai differenziali endemici di livello socio-economico. La distribuzione dei poveri è perciò molto difforme: si va dal 3,4% in Emilia Romagna e dal 3,6% in Lombardia, fino al 27,6% in Basilicata e al 29, 6% in Sicilia.

La palma della Regione con la minor presenza di “impoveriti” va al Friuli Venezia Giulia con solo lo 0,3%. Fanalino di coda è la Calabria dove la percentuale è del 2,6%.

A questo proposito il Rapporto sottolinea che la Regione più virtuosa, e quella che lo è meno, non coincidono con quelle in cui si registra la minore o maggiore presenza di povertà assoluta, a dimostrazione che l’impoverimento dipende in modo rilevante dalle scelte di politica economica sanitaria. E non è casuale che anche nella classifica regionale delle famiglie che sostengono spese catastrofiche la minor incidenza si registri nuovamente in Friuli Venezia Giulia (1,9%), e la maggiore in Calabria (10,2%).
http://www.ilbisturi.it/index.php?action=read&id=3442