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Pensioni: Opzione Donna? È arrivato il tempo dell’Opzione Mamma!

Pensioni: Opzione Donna? È arrivato il tempo dell’Opzione Mamma!

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Nella Legge di Bilancio 2019, oltre alla introduzione della quota 100, è prevista anche la proroga dell’Opzione donna, che consente alle lavoratrici di pubblico e privato di poter andare in pensione anticipatamente, a patto però di accettare una pensione calcolata esclusivamente con il sistema contributivo. I requisiti sono una età minima di 58 anni per le dipendenti, e 59 per le autonome, con almeno 35 anni di contributi.

L’opzione Donna presenta però un grosso limite: non fa distinzione sul fatto se la donna lavoratrice abbia avuto o meno dei figli. E i figli sono proprio coloro che, quando inizieranno a lavorare, garantiranno la sostenibilità del sistema previdenziale ed il pagamento delle nostre pensioni.

Per consentire il fondamentale ruolo di nascita, crescita e cura dei nostri bambini, le mamme lavoratrici hanno facilmente dovuto attivare almeno uno di questi casi:

  • Ricorso ai congedi supplementari facoltativi e aspettative non retribuite
  • Ricorso al part-time
  • Rinuncia ai percorsi di carriera
  • Rinuncia al lavoro

Ognuno di queste azioni comporta un risvolto negativo ai fini pensionistici, con pensioni sempre più basse e sempre più lontane da raggiungere.

Con il paradosso che la manager senza figli oggi potrà andare in pensione prima della madre lavoratrice con più figli, beneficiando peraltro di una pensione più elevata … che sarà pagata dai figli delle madri lavoratrici!

L’Associazione Nazionale Famiglie Numerose da anni propone l’introduzione di un riconoscimento ai fini pensionistici per le mamme lavoratrici, attraverso la previsione di contributi figurativi aggiuntivi per ogni figlio, come peraltro avviene anche in Francia, in Spagna, in Russia e in altri paesi ancora.

Il Presidente dell’Associazione, Mario Sberna, durante il suo mandato come Deputato, aveva presentato anche una proposta di legge, che trovate al seguente link.

Oggi che si sta mettendo mano al sistema pensionistico, per consentire una uscita anticipata dal mondo del lavoro per consentire un ricambio generazionale, è arrivato il momento di introdurre questo correttivo per le mamme lavoratrici.

A questo proposito l’Associazione propone l’introduzione della OPZIONE MAMMA, che riconosca ad ogni madre lavoratrice, ai fini dell’opzione donna, un periodo di contributi figurativi aggiuntivi per ogni figlio (almeno un anno, senza alcun tetto rispetto al numero dei figli).

In questo modo, non solo si introdurrebbe un principio di equità, ma verrebbe riconosciuto il ruolo fondamentale delle madri, contribuendo anche allo sviluppo di una politica per la natalità di cui oggi il nostro Paese ha un disperato bisogno.

Chiediamo quindi ai rappresentanti del Governo e alle forze politiche che lo sostengono, e a tutti coloro che hanno a cure questo tema, di introdurre l’opzione mamma, per dare una speranza al nostro Paese.

La speranza che finalmente i figli vengano riconosciuti come bene comune, e il ruolo sociale rappresentato dalle madri.

Facciamolo, adesso!

Alfredo Caltabiano