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L’inverno demografico? Presto arriverà in tutto il mondo. L’intervista di Alfredo Caltabiano...

L’inverno demografico? Presto arriverà in tutto il mondo. L’intervista di Alfredo Caltabiano a Toscana Oggi

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L’inverno demografico? Adesso punge l’Italia e l’Europa, ma presto sarà avvertito in tutto il mondo. È quanto riporta un’inchiesta del Wall Street Journal pubblicata lo scorso 13 maggio. «Quasi ovunque il tasso di fertilità femminile sta diminuendo» si legge nel giornale. Un baby-bust che ha avuto un’accelerazione imprevista. Cogliendo molti di sorpresa.
Appare meno sorpreso di altri Alfredo Caltabiano, 61 anni, parmigiano, sposato con Claudia e padri di sei figli – tra naturali ed in affido – bancario in pensione, dal 2022 alla guida di Anfn, l’associazione che raduna e dà voce alle famiglie numerose in Italia, intervistato dal settimanale Toscana Oggi. «Da sempre – si legge nel numero di domenica 9 giugno – per ipotizzare quale sarà, in futuro, la popolazione di un territorio, di una regione, di uno stato, di un continente, del mondo – osserva Caltabiano – si proiettano in avanti i dati forniti dal passato. Dall’inizio del secolo le proiezioni demografiche, però, sono state puntualmente smentite dai dati ottenuti in tempo reale. Faccio un esempio.
Nel 2011, le proiezioni Istat sulla popolazione italiana ipotizzavano tre diversi scenari: uno mediano, uno ottimista e uno pessimista. Secondo lo scenario più pessimista la popolazione italiana sarebbe calata dal 2025. Come è andata a finire? La popolazione italiana ha toccato il suo picco nel 2014, per diminuire nel 2015. 10 anni prima del peggior scenario ipotizzato dall’Istat».
Quali saranno le conseguenze dell’inverno demografico nel mondo?
«Già le si stanno sperimentando in quei paesi, come l’Italia, dove l’inverno demografico è già arrivato: calo e progressivo invecchiamento della popolazione, costante riduzione della generazione ‘core’, quella dai 20 ai 39 anni, che è il motore di una nazione, in quanto in questa età avvengono le principali innovazioni tecnologiche. Certo, questo fenomeno si incrocerà con altri importanti fenomeni in corso, uno su tutti il progressivo avanzare della Intelligenza Artificiale e della robotica, che renderà sempre meno necessaria la forza lavoro umana, sia fisica che mentale. In un futuro neanche tanto lontano (ma che sicuramente non riguarderà me e lei e chi leggerà questa intervista!), non è impossibile immaginare una popolazione mondiale fatta in prevalenza di anziani, che vivono in una bolla dorata, accuditi da robot e AI.
Un quadro concettualmente bello e interessante, ma che cela un grande rischio: l’implosione stessa della civiltà umana. C’è già qualcuno che ne parla…».