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Le famiglie numerose rilanciano la proposta “un figlio, un voto”

Le famiglie numerose rilanciano la proposta “un figlio, un voto”

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Anfn saluta con favore il dibattito sul potenziamento del referendum abrogativo, sull’introduzione del referendum propositivo e sul rafforzamento dell’iniziativa legislativa popolare. E rilancia la proposta – già avanzata sin dalla nascita dell’associazione – di attribuire al minore di farsi rappresentare da uno dei due genitori in cabina elettorale.

Spiega Mario Sberna, presidente nazionale di Famiglie numerose: «Se la politica è disattenta ai figli e alle loro famiglie è anche perché i minori non hanno rappresentatività elettorale». Il ragionamento del leader di Anfn: «L’elettore che è genitore è discriminato rispetto a chi non lo è, in quanto sopporta oneri e responsabilità civili (e penali) per i figli minori, anch’essi cittadini italiani, ma privi di qualsiasi strumento per incidere sul futuro della società in cui stanno crescendo». In ciò «le famiglie numerose sono le più discriminate, nonostante la Costituzione – con l’articolo 31 – riservi loro un “particolare riguardo”».

Di qui, appunto, la proposta di Anfn: «Assegnare ai genitori (ad esempio alternativamente alla madre il primo figlio, al padre il secondo figlio, e così via) il diritto di voto per ciascun figlio minore in ogni consultazione referendaria (articoli 75, 123, 132, 138 della Costituzione), anche propositiva, nonché nelle proposte legislative di iniziativa popolare (articolo 71 della Costituzione)».