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La famiglia Soprana si racconta

La famiglia Soprana si racconta

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Oggi facciamo una chiacchierata con Alessandro e Maria, sei Figli, veneti. Una delle prime famiglie che sentiva il bisogno di aderire ad una associazione che rispondesse ai canoni della loro famiglia. Una delle prime famiglie che ha aderito ad Anfn ed è stata molto attiva, attraverso l’interesse di Alessandro per tutto ciò che riguardava le iniquità a carico delle famiglie numerose, colpevoli di aver aperto le porte delle loro case alla vita.
Alessandro fa parte, da sempre, della nostra Direzione politica nazionale.

Alessandro, come siete diventati famiglia numerosa?

Ci conoscevamo tramite comuni amici senza mai pensare ad una vita insieme. Poi galeotto fu il viaggio in Grecia. Era un viaggio che sognavo da tempo; chiesi alla mia futura se aveva voglia di vedere la Grecia e disse si. E cominciò il nostro “viaggio”. Ero in attesa di divorzio e quindi cominciò la convivenza “forzata” (nel senso che non potevo risposarmi se non prima dei 5 anni dalla separazione) nel 1984. A fine settembre nacque la primogenita Chiara. La seconda, Sara, nacque 2 anni dopo e a quel punto eravamo  felici e destinati ad essere una coppia con 2 figli. Ma dopo 3 anni succede una nuova gravidanza: grande gioia. Dimenticavo: nel frattempo abbiamo trovato il tempo x sposarsi. Nel 1990 nasce Mario.  In aprile del 1992 Mario si ammala e viene ricoverato e messo in dialisi per una grave compromissione dei reni. Tutto si risolve in quindici giorni senza conseguenze ai reni stessi. Dopo questo “scossone”  ci siamo considerati egoisti a non aprirsi  alla vita.
Però i figli non sono programmabili e non arrivavano. Allora ci siamo ripromessi di adottare i successivi. Fatto i colloqui necessari e seguito l’iter previsto con colloquio finale al tribunale dei minori a Venezia: idonei.   Mi dicono che accade sovente che dopo aver ottenuto l’idoneità all’adozione capiti una gravidanza e così, nel 1994, nacque Edoardo. Con la nascita di Edoardo veniva esclusa legalmente la possibilità di adozione in quanto la differenza di età superava i 40 anni allora previsti. Pazienza avevamo 4 bellissimi figli.
Io avevo 42 anni e mia moglie 40. si pensava che la natura stessa ci fermasse. E infatti nel 1997 nacque Emma e poi nel 1999 Francesco. Poi la natura ha fatto il suo corso.

Come e quando avete conosciuto Anfn?

Nel 2000, con l’aumento dei costi di gestione della famiglia, cominciai ad interessarmi di come funzionasse la fiscalità. Scopersi l’ISE (con una e sola) che era prevista per l’assegno al nucleo famigliare numeroso. Gli importi pubblicati erano previsti fino a tre componenti (già questo era l’indizio che x lo stato i figli erano un bene privato). Feci i calcoli x i nuclei fino a dieci figli così scopersi che un figlio non valeva uno e neanche mezzo. Che se eri convivente “era meglio” perché potevi omettere un reddito e tutti i beni del/lla convivente, che gli assegni famigliari avevano regole “borboniche” , che le bollette che pagavo erano fatte apposta x penalizzare le famiglie numerose. Contattai il forum delle associazioni famigliari per capire quali fossero le opportunità economiche x i figli.
Mi indicarono dei contatti all’università di Siena e l’università di Verona. Volevo anche iscrivermi al forum, ma non capivo come funzionasse. Dati però non ne uscivano. Mi misi a raccogliere dati sui costi che sostenevo per la famiglia fossero alimentari, vestire, attrezzature ecc. e scrissi i parametri di calcolo del costo figli nel quotidiano.
Nel frattempo avevo cominciato a contattare i politici per segnalare la distopia fra ciò che si diceva sul valore della famiglia con figli e ciò che si faceva per la famiglia con figli. Nel 2002 partecipai ad un convegno della lega sulla fiscalità (al tempo la lega era al governo) e feci presente che le detrazioni per ogni figlio erano di 256 euro/anno.
Il sottosegretario al ministero delle finanze Molgora rispose che con la finanziaria era previsto di raddoppiarle. Furono raddoppiate, ma rimasero ridicole. Nel frattempo avevo inviato al forum i costi per figlio. Al forum chiesi se erano a conoscenza di buone pratiche e mi indicarono un certo Sberna e Luciano Malfer del comune di Trento. Scrissi ai due e il comune di Trento mi mandò la lista dei loro interventi e tale Mario Sberna la costituzione di Anfn. Molgora non rispose alle mie tabelle con i calcoli del perché le famiglie con figli diventavano povere. Delle mail inviate ai politici (poco più di mille) ebbi qualche risposta vaga tanto che mi misi a scrivere un’appendice al manuale Cencelli (ad uso dei nostri politici, x cultura lo allego). Un giorno arrivo una mail di tale Mario Sberna che mi comunicava la costituzione dell’associazione delle famiglie numerose, che erano aperte le iscrizioni e che ci sarebbe stata la prima riunione a Brescia se non erro il 19 settembre del 2004, un sabato e io lavoravo. Preparai una busta con i soldi e i miei dati e la inviai.
Così conobbi Anfn.

Eri già molto consapevole di ciò che discriminava le famiglie numerose, allora e purtroppo anche adesso, e cosa pensi di questa associazione alla quale hai contribuito molto con il tuo talento politico/fiscale?

Tutto il bene possibile.

Cosa ha rappresentato per voi far parte di Anfn in questi anni?

È stata una avventura. Con l’assemblea fatta nella primavera dell’anno successivo al seminario di Verona venni a conoscenza di un mondo. C’erano altre famiglie come la mia
e tutte avevano gli stessi problemi e la stessa grinta nella gestione del quotidiano e comunque sereni.

Come eravate allora, e come siete adesso?

Avevamo 20 di meno e adesso abbiamo 20 anni di più.

Un’ultima domanda: cosa si può fare, secondo voi, per aiutare le nuove generazioni a scegliere la vita?

Domanda da un milione di euro. Provo a rispondere.
Primo dare l’esempio e questo l’abbiamo fatto, poi creare ambienti umani favorevoli. Con questo voglio dire strutture adatte all’accoglienza delle famiglie con figli nei comuni, opportunità di lavoro, serenità economica. Interventi del pubblico chiari per dare certezze. Come scriviamo nei nostri protocolli: gli interventi legislativi devono essere comprensibili sia come parole sia come effetti.

Grazie Alessandro e Maria, non solo per aver condiviso con noi la vostra esperienza, ma anche per tutto ciò che avete fatto per aiutare la nostra associazione ad aprire possibilità di dialogo con i politici, con gli amministratori. Per i calcoli di cui parlavi, le indagini sui costi, sulle tariffe e sulle agevolazioni inefficaci che altrimenti non sarebbero mai state rivelate. Grazie per il grande lavoro, ancora non concluso, a favore dell’accoglienza della vita.

Alfio Spitaleri

Due mail da “archivio” che ci danno dimostrazione dello spirito di intraprendenza che da sempre caratterizza Alessandro…