Oggi incontriamo la famiglia Belli, Ines ed Enrico, insieme da 31 anni. Anche la loro storia si incrocia con l’Associazione Nazionale Famiglie Numerose e vi chiediamo di raccontarci un po’ come è successo.
Come siete diventati famiglia numerosa?
Eh, un segreto! Intanto ci siamo sposati nel 1996. Poi è nata Elena, poi è nato Luigi, poi è nata Caterina. Quando è nata Beatrice abbiamo capito di non essere normali e che ci serviva un’auto da 6 posti. Abbiamo comprato una Toyota da 7 posti pensando che un posto sarebbe avanzato per le valigie. Poi è nato Tommaso e abbiamo lasciato le valigie agli amici. Così si diventa famiglia numerosa: con molti amici intorno che ti portano i bagagli.
Come e quando avete conosciuto Anfn?
Simone, un collega di Enrico, che era un figlio avanti, era già associato e spesso gli diceva “se ti nasce un altro figlio puoi associarti alle Famiglie Numerose”. Così abbiamo fatto.
Ci siamo iscritti, abbiamo cominciato a ricevere le email e a leggerle. Una di queste chiedeva disponibilità per fare i coordinatori. Quella volta abbiamo risposto più per dare un segnale che per convinzione ma, come unici candidati, abbiamo subito “conquistato” il posto di Coordinatori per Treviso.
Cosa pensate di questa associazione?
È una bellissima invenzione; è un luogo ricco di famiglie come la nostra, con una grande apertura, una grande speranza che non sembrano oppresse dal numero di figli. Anzi, abbiamo notato che più sono i figli maggiore è la speranza che diffondono. Ci pare che figli e speranza vadano avanti di pari passo.
Figli e speranza vanno avanti di pari passo, ci piace questa frase e dice già molto sul tipo di messaggio che le famiglie numerose possono dare alla società.
Cosa ha rappresentato questa associazione per voi?
È un modello di associazione che rispetta e accoglie le differenze: le famiglie associate sono di diversa cultura, alcune credenti, altre no, alcune coppie unite dal matrimonio, altre solo conviventi. Anche tra le famiglie credenti vi sono appartenenze a diversi carismi nella Chiesa. Tutto questo è una ricchezza, come lo sono i figli che nascono da noi ma crescono con la loro originalità.
Come eravate allora, e come siete adesso?
Intanto l’allora era il 2007, quando è nata la nostra quarta figlia: sono passati 15 anni. Abbiamo conosciuto famiglie numerose da tutta Italia scoprendo che identico è il brillìo degli occhi. Abbiamo incontrato diverse esperienze e una, in particolare, ci ha attratto e formato. Siamo diventati Consulenti Familiari ® dopo aver frequentato a Padova, presso Ce. Co.F. e S., il corso triennale che abbiamo conosciuto proprio tramite l’Associazione.
Cosa si può fare, secondo voi, per aiutare le nuove generazioni a scegliere la vita?
Si sceglie la vita se la vita ha un senso. Noi abbiamo incontrato il senso della vita nel Cristianesimo e ancora di più nel movimento di Comunione e Liberazione, il movimento cui apparteniamo. La strada è quindi la testimonianza, secondo noi.
Scrive Juliàn Carron, ex Presidente della Fraternità di Comunione e Liberazione: “Non c’è altra modalità di renderli partecipi della verità che abbiamo ricevuto che non sia il condividerla, comunicarla loro attraverso la vita; appunto, attraverso la testimonianza.” [1]
L’Associazione Nazionale delle Famiglie Numerose è lo strumento di diffusione di molte testimonianze a favore della vita.
Grazie Ines ed Enrico per la vostra testimonianza e per le parole con le quali avete voluto concluderla. Siete stati e siete una famiglia di riferimento per Anfn, attualmente ricoprite anche il ruolo di Coordinatori dei coordinatori, un percorso di accoglienza e di amicizia il vostro, e come avete sottolineato anche di formazione, visto che entrambi siete diventati Consulenti Familiari. Congratulazioni e complimenti.
Alfio Spitaleri