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Il vento dell’inverno demografico soffia gelido…..

Il vento dell’inverno demografico soffia gelido…..

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L’allarme che la nostra associazione sta lanciando da ormai 10 anni sta trovando una concretizzazione sempre più evidente e preoccupante: il calo delle nascite sta falcidiando le giovani leve e la popolazione sta andando incontro ad un invecchiamento inesorabile.
Una società che però non è in grado di rinnovarsi è destinata ad implodere non senza gravi e crescenti tensioni che rischieranno di scavare solchi profondi fra le diverse generazioni creando disuguaglianze sempre più intollerabili.
Questa analisi scaturisce dai numeri che riassumono l’andamento demografico nelle diverse città, abbiamo preso come riferimento il Comune di Cuneo, il capoluogo ed il più grande della provincia, probabilmente non rappresentativo in assoluto ma sicuramente indicativo.
Alcuni esempi che dovrebbero fare riflettere:
– Il numero degli ultrasettanticinquenni è ormai pari ai ragazzi/bambini al di sotto dei 15 anni;
– Il numero degli abitanti per anno di età è più elevata nella fascia che va dai 65 ai 75 anni che non in tutte quelle inferiori ai 30 anni;
– Il numero di abitanti per anno della fascia tra i 65 ed i 75 anni è superiore di 200 unità rispetto a quella dei bambini da 0 a 6 anni (672 contro 474)
– Con questa progressione in una decina di anni le scuole dell’obbligo del capoluogo e frazioni (primarie e medie) perderanno qualche centinaio di alunni e comunque sarà impossibile arrestare un crescente declino numerico della popolazione che già si sta lievemente verificando.
Ci fermiamo qui perché pensiamo che gli argomenti su cui fare profonde analisi siano sufficienti, anche perché sicuramente il comune di Cuneo non è un caso particolare ma lo specchio di una situazione che si sta ormai generalizzando.
La mancanza di serie politiche a favore della famiglia, assenti ormai a tutti i livelli, sta spingendo la nostra società in un baratro dal quale sarà difficile uscirne, eppure non facciamo altro che parlare di crescita e sviluppo: ma chi più e meglio di un bambino le può evocare visto che crescita e sviluppo le possiede in modo innato?
Com’è possibile ignorare come sia profondamente ingiusto ed iniquo far pagare tasse servizi a chi non solo non produce reddito ma è fonte di sostentamento per tante categorie, ad iniziare dal mondo della scuola ma potremmo proseguire a tutto l’indotto che crea l’infanzia e la giovinezza?
Com’è possibile vessare in modo crescente le famiglie con figli come si sta facendo con la TARES o l’addizionale IRPEF, tagliando i servizi specifici per l’infanzia e la scuola, rendendo a pagamento tutto ciò che ruota intorno allo studio ed all’apprendimento?
Ma chi saranno i medici o gli infermieri di domani? Chi avrà cura delle città, dell’ambiente degli anziani (i quaranta/cinquantenni di oggi) e dei nuovi nati tra venti o trent’anni? A chi lasceremo tutte queste incombenze?
Sono domande sempre più pressanti alle quali è necessario trovare nell’immediato futuro qualche risposta concreta, in grado di porre un freno ad un invecchiamento demografico della popolazione: un viaggio senza ritorno.
Com’è nel nostro modo di operare, però, non vogliamo solo rivendicare o denunciare ma cercare anche da parte nostra un po’ di concretezza: infatti nel 2013, come oramai da tempo, grazie al Gruppo di Acquisto dell’ANFN di Cuneo, le oltre 200 famiglie aderenti hanno usufruito di un risparmio che ha superato abbondantemente i 25.000 Euro.
Sono sempre di più le nuove famiglie, ma anche gruppi ed organizzazioni che aiutano famiglie in difficoltà, che tramite il GAF si forniscono di pannolini per l’infanzia, olio, parmigiano, agrumi, frutta e altri prodotti tutti di ottima qualità ad un prezzo molto conveniente.
Però le famiglie sono a loro volta una risorsa perché, grazie alla loro disponibilità soprattutto nell’offrire del tempo, rendono possibile una gestione che fa del volontariato la carta vincente.
Non è più possibile ignorare come la famiglia sia sempre più lasciata sola nell’accollarsi l’onere di crescere e donare figli e con loro nuova linfa alla nostra società, ma che non potrà farlo all’infinito senza che questo le sia concretamente riconosciuto.
Non lasciamo che quella che per ora è solo una stagione, l’inverno demografico, divenga presto ed in modo irreversibile un’”era glaciale”.

Daniela e Silvio
cuneo@famiglienumerose.org