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Il Network Europeo dei Comuni Family Friendly allarga i confini

Il Network Europeo dei Comuni Family Friendly allarga i confini

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Innovare le politiche locali per dare futuro al territorio: è questo in sintesi il messaggio della IV Convention della Rete Europea dei Comuni Family friendly che si è tenuta il 1° marzo a Bruxelles, nella sede del Comitato Socio economico Europeo.
Una variegata rappresentanza di municipalità si è riunita nella capitale europea per confrontarsi sulle politiche familiari che portano sviluppo e futuro, utilizzando strumenti innovativi e un approccio olistico che mette al centro la persona e la famiglia.
L’incontro si è aperto con i saluti di Regina Maroncelli, presidente Elfac (la Confederazione delle famiglie numerose europee), cofondatrice del Network con la Provincia Autonoma di Trento: a seguire l’intervento di Christa Schweng, Presidente del Comitato Socio Economico e del rappresentante del Comitato delle Regioni, Csaba Borboly, rumeno e padre di quattro figli.
Bloccata da un’improvvisa malattia, è intervenuta via web, Barbara Socha ministro polacco per la famiglia e delle politiche sociali, da remoto è intervenuta anche l’assessore della Provincia Autonoma di Trento alle politiche familiari, Stefania Segnana, che ha tracciato la storia del Network nazionale comuni amici della famiglia, dalla sua fondazione, nel 2018, in partnership tra Provincia, la Confederazione europea delle famiglie numerose (Elfac) e l’Associazione Nazionale Famiglie Numerose.
“Questo Network – ha proseguito – è sorto sul modello trentino che 10 anni prima aveva introdotto sul territorio, in via sperimentale, i primi interventi a favore della famiglia al fine di frenare il trend della denatalità. I risultati delle azioni a favore delle famiglie non sono tardati ad arrivare – ha aggiunto la Segnana – e la nostra provincia oggi si qualifica per essere territorio “Amico della famiglia” con oltre il 90% dei Comuni certificati “Family in Trentino” che nel 2022 hanno prodotto 103 Piani familiari con oltre 4.000 azioni concrete di politiche familiari che vertono su ambiti eterogenei, quali i servizi per le famiglie, le infrastrutture, le politiche tariffarie, i servizi di conciliazione famiglia-lavoro.
E la rete non si è fermata qui visto che negli anni sono stati costituiti 22 Distretti Famiglia con 1.000 organizzazioni aderenti; oltre 380 aziende sono certificate Family Audit e lavorano nell’ambito della conciliazione tra i tempi di vita e di lavoro. Il Trentino e tutti i comuni family italiani – ha concluso – sono laboratori strategici all’interno dei quali si sperimentano gli standard familiari nei più eterogenei ambiti di attività: trasporti pubblici, ricettività, sanità, scuole, welfare aziendale. Queste politiche pubbliche sono trasversali alle varie azioni governative e convergono su un comune denominatore: il benessere familiare, rendendo la governance più sostenibile oltreché più resiliente”.

Dopo i saluti istituzionali, la convention è proseguita con l’intervento di Luciano Malfer, su un tema molto caro alle istituzioni locali: come attuare politiche efficaci a costo zero.
“Un segreto”, come lo ha definito Raul Sanchez, segretario generale di Elfac, moderatore della giornata: in realtà, ha svelato il direttore dell’Agenzia per la Coesione sociale e la famiglia del Trentino, si tratta di applicare due strumenti di facile attuazione: il sistema di punteggi favorevole alle realtà che si sono certificate “family”(cioè attente ai bisogni delle famiglie) nella concessione di bandi e gare pubbliche (“family public recruitment”, sul modello della premialità riservata alle realtà ecosostenibili) e l’introduzione dei principi dell'”economia di saturazione”.
Dopo l’economia lineare, con l’economia circolare, le città possono sviluppare un’economia di “saturazione”, a servizi come trasporti, accesso a musei e impianti sportivi e culturali, utilizzando il mezzo della Family Card. Utilizzare i servizi in essere fino a “saturarli” ottimizza le risorse ed permette di evitare gli sprechi, in piena ottica circolare: un biglietto family per i musei, lo skipass pagato dai genitori e utilizzato da tutti i figli minori, un sistema di trasporti che fa viaggiare con la Card Euregio tutta la famiglia, nonni compresi, sono stati gli esempi riportati di concrete possibilità.
L’argomento ha riscosso molto interesse tra gli amministratori locali che hanno potuto trarre ispirazione anche dalle buone pratiche presentate nella sezione delle politiche familiari innovative messe in campo dalle città. Chiara ledda ha presentato i traguardi raggiunti dal Network “Family in Italia”, Maria Rosaria Cardero, dell’osservatorio portoghese delle città “amiche della famiglia” ha descritto la rete e il sistema di certificazione realizzato dall’Associazione di Famiglie Numerose in Portgallo, che lo scorso gennaio ha consegnato 95 “bandiere verdi” ad altrettanti comuni di ogni dimensione, rispondenti ai requisiti necessari per potersi definire “rispondenti ai bisogni delle famiglie”, quasi 1/3 dell’intero numero di comuni portoghesi (308). Oltre 30 comuni portoghesi sono entrati nel Network Europeo e hanno ricevuto il diploma attestante lo scorso gennaio a Braga dalle mani della presidente Elfac, Regina Maroncelli.
Bartosz Bartoszewicz, sindaco della città di Gdynia, in Polonia, fresca di certificazione, ha presentato forme di governance partecipata con i più giovani, mentre Emese Balogh-Madár, Vice sindaco della V municipalità della capitale ungherese Budapest alle prese con la necessità di mantenere vivo e abitato dalle famiglie un centro storico ad alta vocazione turistica, ha mostrato come è possibile mantenere un’anima e un’identità attraverso servizi alla comunità, luoghi di incontro informali, spazi verdi e zone pedonali.
Di turismo ha parlato anche Alghero, il primo comune italiano ad essere certificato “family” al di fuori del Trentino e cofondatore del Network italiano. Nella cittadina sarda, prima tra i comuni italiani ad aderire alla rete europea, il turismo family è certificato da una serie di protocolli presentati da Chiara, Mauro e Filomena Ledda che insieme all’assessore Maria Grazia Salaris hanno presentato le iniziative intraprese negli ultimi anni, destinate ad arricchire l’offerta ricettiva per le famiglie con bambini ma anche a migliorare i sevizi per i residenti e la qualità della vita dei cittadini.
Le infrastrutture realizzate a Veszprem in occasione dell’anno da “capitale europea della cultura 2023” resteranno a disposizione dei cittadini e dei turisti anche in futuro – ha sottolineato la delegata della città magiara Krisztina Forró. 5000 eventi in città e nella zona circostante, Veszprem ha pensato alla famiglia e ai più vulnerabili, con servizi destinati a non vedenti e non udenti, realizzando persino un teatro adatto alle persone autistiche: una cartografica attenta e minuziosa redatta in collaborazione con i giovani locali, info point e servizi per le famiglie completano un’offerta culturale di grande rilevanza, orgogliosamente “family friendly”.
Lo stretto legame tra le politiche di benessere e la vocazione turistica delle città è stato sottolineato anche da Maitane Tocino, delegata di Basquetour, per la regione dei Paesi Baschi (Spagna). La verde regione iberica, che si propone al turismo internazionale come meta alternativa, trova nelle famiglie il proprio naturale interlocutore, contribuendo a realizzare e conservare un territorio fortemente radicato nelle sue tradizioni e identità, che spera di rilanciare la propria economia utilizzando la carta del turismo familiare.
La valenza economica del sostegno alle famiglie è stato il tema dell’ultima sezione della mattina, dedicato alle aziende con politiche aziendali di cura e attenzione delle famiglie. Per l’agenzia di Audit spagnola “Mas familia” è intervenuta Mercedes Hernandez, Direttore partnership che ha raccontato il sistema di certificazione molto simile al Family Audit realizzato dalla Provincia di Trento.
Il giovane Emanuele Sacco, del programma di mentoring di Aurora Fellows (Italia) ha infine presentato le necessità dei giovani che si affacciano sul mondo del lavoro, riassumibili in una sola parola: “fiducia”.
Fiducia e speranza nel futuro, le parole chiave di ogni famiglia, di ogni rapporto lavorativo, da ricercare e preservare secondo quella nuova etica del lavoro che l’alleanza tra aziende e territorio proposta dal network propone per restituire vita al Vecchio Continente.
Per promuovere questa alleanza il network ha da poco lanciato un progetto di parternariato con le aziende, che ha preso avvio con 5 aziende italiane “pilota: Comelit S.p.A., Plastik S.p.A., Zanetti S.p.A., Aurora fellows, Wear Me.

La mattinata si è conclusa con l’intervento della vicecommissaria per la Demografia e la Democrazia Dubravka Šuica che ha sottolineato come demografia e democrazia siano due facce della stessa medaglia, di come iniziative quali il network possano realizzare le condizioni per un maggiore equilibrio demografico e di opportunità tra le diverse aree europee, “adottando e adattando” le buone pratiche per migliorare la qualità della vita in ogni angolo di Europa, senza “lasciare indietro nessuno”. Dubravka Šuica ha messo in rilievo la forza “dei comuni che sono agenzie locali che possono incidere di più di altri organi pubblici sulle politiche territoriali, rispondendo – in maniera diversificata – ai peculiari bisogni delle proprie comunità familiari”.
La Vicecommissaria ha poi consegnato i diploma di adesione al network alle città di Nuraminis e Foligno (Italia), Portogallo, Gdyna (Polonia) e Vezsprem (Ungheria), a Bachau (Romania), prima città rumena ad aderire al network.
Il numero delle città aderenti tocca 120 municipalità da 9 paesi: Portogallo, Italia, Croazia, Ungheria, Polonia, Lettonia, Romania, Spagna, Grecia, 3 network nazionali (Italia, Portogallo, Polonia), 5 aziende partner pilota, tutte italiane: Comelit S.p.A., Plastik S.p.A., Zanetti S.p.A., Aurora fellows, Wear Me.
I numeri del network mostrano una realtà in espansione, creativa e intraprendente, che scommette sulla famiglia come fattore di sviluppo sociale, umano, economico.
La convention è proseguita nel pomeriggio presso la sede dell’Euregio, con un pranzo offerto dall’amministrazione trentina e una serie di interventi in modalità workshop sulle politiche familiari, la certificazione di welfare aziendale “family”.

“Siamo molto felici di aver potuto ospitare relatori di grande spessore, città davvero impegnate in politiche innovative, esperienze pratiche possibili – ha commentato Regina Maroncelli, presidente Elfac – Abbiamo parlato di molti temi e avremmo avuto bisogno di molto più tempo per approfondire diverse tematiche, quella energetica e abitativa per esempio. Questo ci insegna che dobbiamo ora osare di più e magari pensare questi eventi su due giorni, per dare più spazio agli interventi e allo scambio tra i partecipanti. Stiamo ricevendo molti segni di interesse da parte delle istituzioni europee, un elemento che ci incoraggia nel nostro impegno e nel nostro lavoro al servizio delle città, delle famiglie e ora anche delle aziende che credono nel valore e nella forza della famiglia”.

PROSSIMI APPUNTAMENTI
II edizione della SURVEY tra le municipalità del NETWORK (15 marzo-15 aprile 2023)
STUDY VISIT – Trento – settembre
CONGRESSO – Bruxelles – novembre

Alfio Spitaleri