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Firmato un protocollo di intesa fra la Provincia di Trento e la Regione Umbria

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Il 13 febbraio 2023 è stato firmato il protocollo di intesa tra la Provincia di Trento e la Regione Umbria.

L’intenzione è quella di avviare un processo culturale di sensibilizzazione e orientare le attività delle istituzioni ai bisogni e al benessere delle famiglie e combattere la denatalità.

L’assessore alle politiche familiari della Provincia autonoma di Trento Stefagna Segnana:
“Il Trentino promuove buone prassi che vengono viste, conosciute e apprezzate da molte regioni d’Italia e oggi firmiamo il Protocollo d’Intesa con la Regione Umbria a conferma della bontà delle politiche trentine e la loro attrattività e diffusione a livello nazionale.”

Presenti all’incontro la vicepresidente dell’Assemblea legislativa dell’Umbria, Paola Fioroni, che da anni segue il percorso a sostegno delle richieste dei comuni umbri che già fanno parte del Network dei comuni amici della famiglia, delle associazioni e delle famiglie stesse. Paola Occhineri dei servizi sociali Regione Umbra, presente in rappresentanza della dirigente Enrica Ricci.

Alla conferenza stampa presenti anche due rappresentanti dell’Associazione Nazionale Famiglie Numerose, Vincenzo Aquino ed Elisabetta Mazzeschi, e non a caso, perchè proprio Anfn è partner della Provincia di Trento nella promozione delle buone prassi presso tutti i comuni italiani dove sono presenti famiglie numerose che spesso portano all’adesione dei loro Comuni al Network dei Comuni amici della famiglia.

Cosi interviene Luciano Malfer, dirigente generale dell’Agenzia provinciale per la coesione sociale,  evidenziando: “L’alto valore di scambio di buone pratiche per entrambe le parti. Si tratta di un percorso nato in Umbria qualche anno fa: un lavoro corale compiuto da comuni, associazionismo, consiglio e giunta regionale. Il protocollo non è oneroso, è di “visione” dove le parti cercano di sviluppare un territorio amico della famiglia, che è motore di sviluppo locale”.

Infine Malfer ha sottolineato che le misure devono avere sviluppo partendo da 3 pilastri: economia, servizi e cultura.

Il Protocollo avrà durata triennale, prorogabile, e i due interlocutori privilegiati saranno – per la Provincia autonoma di Trento – l’Agenzia per la coesione sociale e – per la Regione Umbria – la Direzione Salute e Welfare. Gli ambiti di intervento prioritari siglati dalle parti nel Protocollo sono, in sintesi, scambi di buone pratiche e occasioni di confronto territoriale; promozione di strumenti quali i marchi famiglia (Family Audit, Family in Trentino, ecc.), lo standard famiglia, i Piani famiglia annuali, i Distretti famiglia, i sistemi premianti, oltre alla sussidiarietà orizzontale partendo dall’importante ruolo svolto dall’associazionismo familiare.

Altro versante oggetto di attenzione dell’accordo sarà il Welfare aziendale con l’intento di promuovere il miglioramento delle politiche di conciliazione tra vita familiare e lavorativa – anche attraverso la certificazione “Family Audit” – in una visione sussidiaria circolare che vede coinvolti 3 attori: “Istituzione, Imprese e Famiglie”. Infine il Protocollo cita l’importante funzione delle reti territoriali – i cosiddetti “Network” – rispettivamente il Network nazionale dei Comuni amici della famiglia e il Network Family in Europe – con l’obiettivo di mettere a sistema e diffondere le politiche e le misure più virtuose per valorizzare la famiglia, quale cardine e motore della società, favorendo il suo benessere e sostenendo la natalità.

Secondo Luca Coletto, assessore alla salute e politiche sociali della Regione Umbria, “…In Umbria la popolazione residente è in diminuzione ed è stato registrato un forte calo delle nascite. E’ quindi necessario mettere in atto azioni in grado di fronteggiare, o per lo meno attenuare, le problematiche che inducono a impedire o rallentare la formazione di famiglie o la decisione di non avere figli o rinviarne la nascita”.

“Partiamo dall’esperienza della provincia di Trento che ha messo al centro la famiglia, come nucleo centrale della società. La famiglia che deve essere incrementata e aiutata, soprattutto le famiglie numerose. Non servono risorse in più ma utilizzare bene le risorse già disponibili, e questo è il messaggio più importante e rassicurante  per le amministrazioni, soprattutto per quelle che hanno delle sofferenze per quanto riguarda le risorse davvero importanti, ma è vero che se non si investe sulla natalità, sulla famiglia, sulla fondazione vera e propria di una famiglia non si può guardare in prospettiva con serenità. La famiglia è la base fondante della società ma soprattutto il nostro futuro.“

Alfio Spitaleri