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Esperienze: la scuola parentale Giovanni Paolo II a Piacenza

Esperienze: la scuola parentale Giovanni Paolo II a Piacenza

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I giovani, il nostro futuro. All’hotel «Fonte Angelica», dove è in corso l’incontro nazionale delle famiglie coordinatrici di Anfn, la storia di Carlo Dionedi. Carlo, che per un mandato è stato vicepresidente di Anfn, è sposo di Lorena, papà di otto figli e nonno di dodici nipoti. La sua è la storia di un «miracolato». Era il 2 agosto del 1980 quando un ordigno esplose nella stazione di Bologna, provocando la morte di 85 persone e ferite più o meno gravi a più di duecento persone. Quel giorno, nella sala d’attesa dove venne piazzata la bomba, c’era anche Carlo Dionedi, un giovane di 21 anni, allora studente universitario,  che era stato in vacanza al sud, stava tornando a Piacenza e per puro caso, a quell’ora, ancora si trovava nella stazione centrale di Bologna: il suo treno, infatti, aveva accumulato un ritardo di due ore. E mentre Carlo aspettava la coincidenza per Piacenza, esplose quell’ordigno. Lui, unico tra centinaia di persone, si ritrovò – senza sapere come e perché sopra  le macerie. Uscendo, miracolosamente, salvo da quella esplosione. Oggi Carlo è un insegnante di francese. Ha avviato una scuola parentale dedicata a papa Giovanni Paolo II, di cui è preside. E a Nocera ha raccontato genesi, motivazioni e caratteristiche di un modello di scuola, che, pur tra numeri residuali, si sta replicando un po’ in tutta Italia.

A Nocera Umbra anche la storia Marina e Luigi Criscuoli, pugliesi doc, genitori di 4 figli e nonni della piccola Beatrice. Con altri indomiti genitori, per mantenersi sempre giovani e in forma,  seguono da 8 anni l’unità di animazione. Un servizio – osserva Marina – che si sta rivelando anche una opportunità per le giovani generazioni, che hanno così modo di vivere da protagonisti l’appartenenza all’Associazione nazionale famiglie numerose.

Carlo Dionedi

Luigi e Marina Criscuoli