Il IV Congresso del Network, tenutosi nella capitale europea il 7 febbraio, con il titolo “Futuro digitale: le città amiche della famiglia e le sfide dell’innovazione”, ha visto la partecipazione di studiosi, esponenti delle istituzioni europee, tecnici e amministratori invitati da Elfac, la Confederazione europea delle famiglie numerose, a confrontarsi su come l’innovazione digitale possa rendere più semplice la vita delle famiglie, più accoglienti e attrattivi i territori, più competitive le imprese.
Mantenendo la prospettiva del benessere familiare, gli interventi hanno sottolineato la necessità di contrastare la crisi demografica che attraversa l’Europa con azioni per la qualità della vita: la possibilità di accedere a servizi e formazione anche nelle aree rurali e realizzare condizioni per il lavoro smart e flessibile.
Il congresso, moderato dal segretario generale Elfac Raul Sanchez, si è aperto con i saluti di Regina Maroncelli. La presidente della Confederazione ha ringraziato i partecipanti per avere affrontato una trasferta lunga e faticosa allo scopo di affermare il valore della famiglia, al centro di politiche locali significative, capitale sociale insostituibile per città e imprese.
E’ quindi intervenuto Kristzof Balon, del comitato Socio economico, relazionando sul tema degli Esg, a cui è seguito il videomessaggio di saluto di Francesca Gerosa, nuova assessora alla famiglia della Provincia del Trentino, che ha ripercorso le tappe di crescita ed evoluzione del Network, ora aperto anche alle aziende, chiamate a diventare partner e alleate dei comuni per rendere il territorio attraente e competitivo.
Anche la vicecommissaria alla Democrazia e demografia della Commissione Europea, Dubravka Suica, pur impegnata nella trasferta di Strasburgo non ha voluto mancare all’appuntamento del Congresso, inviando i suoi saluti e rinnovando l’impegno a collaborare per contrastare quello che per la comunità europea è ormai una priorità: la sfida dei cambiamenti demografici. A rischio, ha sottolineato Suica, la democrazia e la coesione nell’Unione con aree che sembrano destinate a spopolarsi in favore di altre la cui crescita non può e non deve andare a discapito delle aree ai margini del Continente.
A dare un quadro della situazione europea, è intervenuto l’economista Matteo Rizzolli, docente alla Lumsa University di Roma e padre di 6 figli, che ha sottolineato come insieme alle politiche di sostegno alla famiglia, vadano introdotti nuovi paradigmi che mettano la famiglia e la genitorialità al centro della politica, con un “family mainstreaming” che dia la nuova prospettiva di lavoro e una nuova considerazione della genitorialità, da guardare come “bene pubblico” da sostenere e tutelare. Per questo, ha affermato Rizzolli, estendere il diritto di voto ai minori attraverso un sistema di deleghe, permetterebbe di bilanciare gli investimenti e l’attenzione in favore dei bambini e dei giovani, oggi sempre di più una minoranza senza voto. Mentre il prof. Rizzolli “provoca” i comuni a introdurre la sperimentazione del voto, la professoressa dell’Università Roma 3 Lucia Marchegiani – “la madre degli stessi figli del prof. Rizzoli” come ha scherzosamente ricordato – ha parlato della digitalizzazione come il fattore che può cambiare in bene o in male la vita di un’azienda. Si tratta, ha affermato Marchegiani, di rendere più umano il lavoro, partendo dalla centralità del lavoratore – il capitale più importante delle aziende di oggi ma soprattutto di domani – e del suo benessere. Che significa prendere in considerazione anche la sfera privata e familiare, offrendo benefit e servizi “su misura” e stabilire un’alleanza, un patto digitale nei luoghi di lavoro e nelle città per la formazione e la tutela del capitale umano.
La mattinata è proseguita con gli interventi di Aaron Imperiale, dell’associazione europea per lo sviluppo locale AIDEL, che ha presentato un progetto realizzato in collaborazione con la FAO per la digitalizzazione delle aree rurali, Adam Karacsony, membro del Comitato delle Regioni che ha sottolineato come la demografia dovrebbe diventare un argomento prioritario nell’agenda dell’Unione, e Margit Tuenneman, delegata della segreteria di URBACT, un programma di cooperazione che coinvolge oltre 1000 comuni europei, che l’organismo aiuta a raccogliere in piccoli network per la realizzazione di progetti comuni.
“Oggi abbiamo voluto informare le città del Network delle possibilità esistenti a livello europeo per implementare le politiche che vanno a vantaggio delle famiglie – ha spiegato Regina Maroncelli – ma abbiamo anche voluto che grandi reti e le istituzioni europee sapessero del Network, di quella “rivoluzione della famiglia”, come l’ha battezzata il segretario ELFAC Sanchez, e della possibilità concreta di rendere i luoghi di lavoro e di vita più vivibili e attenti alle esigenze delle persone e delle loro famiglie.”
Nel pomeriggio, dopo l’interessante contributo di Agnieszka Bednarska-Bernatek, dell’ufficio di Sviluppo territoriale della Commissione Europa sulle prospettive riservate alle regioni più sofferenti dal punto di vista demografico con il harnessing Talent Mechanism, sono intervenuti Luciano Malfer che ha presentato il modello “familY della Provincia Autonoma di Trento che ha contribuito a far nascere il movimento delle città europee amiche della famiglia, Fokion Zaimis, della Regione della Grecia Occidentale e Mecedes Hernandez, della Fondazione MasFamilias che ha presentato il processo di certificazione familiare per le aziende e i comuni sviluppata in Spagna.
L’intensa giornata si è chiusa con la firma dell’accordo tra Elfac e MasFamilias per una collaborazione intesa a rafforzare la diffusione della certificazione Family tra aziende e comuni.
Regina Maroncelli ha inoltre consegnato i diplomi di adesione al Network al Comune di Paks (Ungheria) e Druento (italia).